Il deputato del Partito Democratico D’Alfonso chiede l’accesso agli atti sui lavori di ampliamento della piastra logistica intermodale della zona industriale della Val di Sangro e di realizzazione di fabbricati alla stazione di Saletti e interviene anche sul concorso da dirigente tecnico al Comune di Pescara
Il parlamentare abruzzese Luciano D’Alfonso ha inviato una lettera al presidente della società di Trasporto pubblico in Abruzzo Gabriele De Angelis, al direttore del Dipartimento Infrastrutture – Trasporti della Regione Abruzzo Emidio Primavera, al responsabile del Servizio Infrastrutture della Regione Abruzzo Paolo D’Incecco e ai prefetti di Pescara e Chieti Giancarlo Di Vincenzo e Mario Della Cioppa per chiedere l’accesso agli atti.
Nella missiva si legge: “Gentilissimi,
avvalendomi delle mie prerogative parlamentari, anche in relazione ad un recente atto di sindacato ispettivo depositato alla Camera dei Deputati e riguardante l’argomento in oggetto, mi rivolgo a voi per riaffermare il principio della piena conoscibilità e trasparenza dell’attività della pubblica amministrazione.
Per tale motivo chiedo di prendere visione del fascicolo riguardante i lavori di ampliamento della piastra logistica intermodale della zona industriale della Val di Sangro e realizzazione di fabbricati a uso della stazione di Saletti.
In relazione a quanto richiesto, evidenzio di rappresentare interessi diretti e giuridicamente tutelati, che mi motivano fortemente ad andare avanti, poiché percepisco il pericolo di un’opera incompiuta, finanziata dalla Regione Abruzzo per 5,5 milioni di euro e abbandonata al suo destino, nonostante la necessità del suo funzionamento, una volta completate e collaudate le attività di cantiere.
Nel ringraziarVi per quanto potrete fare e restando a disposizione per le eventuali necessità occorrenti, Vi porgo i più cordiali saluti”.
Ecco quanto scrive D’Alfonso sul concorso da dirigente tecnico al Comune di Pescara;
“Due settimane fa ho tenuto una conferenza stampa sul recente concorso per dirigente tecnico bandito dal Comune di Pescara. Un concorso da me definito discusso e discutibile, terminato con la bocciatura di tutti i 57 candidati. Oggi apprendo che 6 di loro, in autotutela, hanno presentato richiesta di annullamento della prova orale dell’esame in quanto risultano assenti i criteri di valutazione della prova stessa, che andavano stabiliti dalla commissione prima dell’espletamento. Tale mancanza, contravvenendo a quanto previsto dall’articolo 12 del D.P.R. n. 487/1994, inficia la validità della prova.
A fronte di questo, cosa farà il dirigente del settore Risorse Umane del Comune? Cosa farà il direttore generale Pierluigi Carugno, membro della commissione di esame? Non chiedo assolutamente cosa suggerirà il direttore del settore Lavori pubblici – che non ha superato la prova scritta dell’esame – poiché in questo caso del tutto estraneo al segmento di procedura messo sotto i riflettori.
Avevo concluso la conferenza stampa di due settimane fa con la previsione che il PIL dell’avvocatura (pescarese e non) sarebbe cresciuto di almeno due punti percentuali. Sono stato facile profeta: sembra quasi che, più che cercare vincitori, si siano cercati i bocciati attraverso il rovesciamento dell’obiettivo della selezione, che è il reperimento di risorse umane adeguate per una Pubblica amministrazione.
Sono certo del fatto che gli autorevolissimi componenti giudicanti sapranno trovare la soluzione migliore per tutelare le esigenze dell’ente e le aspettative dei concorrenti, che hanno diritto ad una selezione svolta secondo i principi di legittimità e trasparenza. Ma serviva o no fare questo concorso? Vedremo. Per fortuna che l’Ufficio Legale del Comune è di straordinaria autorevolezza, competenza e capacità di GiusPrudenza”.