Al via il processo a Teramo sull’annegamento di una bimba avvenuto a Pineto il 22 giugno del 2016 . Alla sbarra la madre della piccola e il bagnino accusati di omicidio colposo.
Dura lex sed lex. Al dolore per la morte della figlia la madre di Nicole Tonutti, la bimba di 5 anni morta annegata Pineto, si aggiunge il dolore del procedimento giudiziario nei suoi confronti per omicidio colposo. Paola Perini, 40enne, giocatrice di basket ad Udine, è comparsa in tribunale, per la prima udienza davanti al giudice Lorenzo Prudenzano, insieme a Piergiacomo Secone Seconetti, 22 anni di Pineto, il bagnino che era in servizio nello stabilimento davanti al quale è avvenuta la tragedia. Nove i testi citati dalla Pubblica accusa, rappresentata dal pm Sara Di Gesualdo, secondo la quale i due, nei diversi ruoli, avevano l’obbligo giuridico di impedire che la bimba annegasse. Alla madre il magistrato contesta di aver fatto rimanere la piccola in mare da sola senza farle indossare i braccioli galleggianti. Il bagnino, invece, non avrebbe esercitato una continua ed adeguata sorveglianza nell’area di mare di propria competenza violando così l’ordinanza di sicurezza balneare emessa per quel tratto. Inoltre il bagnino, sempre secondo l’accusa, non avrebbe utilizzato la piattaforma di osservazione, ovvero la cosiddetta torretta, installata in quel tratto e a sua disposizione proprio per garantire la più ampia visuale del mare e dei bagnanti. In aula sono stati ricostruiti i momenti della tragedia consumatasi in pochi minuti sulla spiaggia di Pineto dove la mamma della bimba era arrivata insieme a due amiche da Pescara in cui stavano trascorrendo una vacanza. La bimba, intorno alle 16, era entrata in acqua, mentre la mamma la osservava dall’ombrellone insieme alle amiche. All’improvviso la piccola sarebbe scomparsa e la madre ha lanciato l’allarme. Prossima udienza il 19 ottobre per ascoltare gli ultimi testi e per l’esame degli imputati.