I Carabinieri di Pineto oggi pomeriggio hanno arrestato una ragazzina che aveva appena compiuto un furto in un’abitazione a Scerne.
I militari della stazione di Pineto erano stati chiamati oggi pomeriggio, verso le ore 14, da un uomo che vive della frazione di Scerne che, dopo aver sentito suonare la sirena dell’antifurto dell’abitazione di un suo vicino di casa, si è affacciato al balcone ed ha visto una ragazzina di 15 anni di etnia rom che, con un fagotto in mano, si stava allontanando di corsa dalla zona.
I militari sono arrivati in poco tempo ed hanno iniziato a perlustrare l’area in cui era appena avvenuto il furto e sono riusciti a rintracciare la ragazzina mentre tentava di raggiungere una Renault Laguna parcheggiata nelle vicinanze. Il cui conducente, appena ha visto i Carabinieri, si è subito allontanato verso Roseto degli Abruzzi. La ragazzina, invece, è stata bloccata e, con l’ausilio di personale femminile della Polizia Municipale di Pineto, è stata sottoposta a perquisizione personale.
Sotto i vestiti aveva nascosto un borsello all’interno del quale c’erano i gioielli in oro che erano stati rubati poco prima. La quindicenne, una nomade proveniente da un campo rom della capitale con numerosi precedenti penali, è stata arrestata per furto aggravato, avendo infranto la finestra dell’abitazione, e per aver fornito false attestazioni sulle sue generalità ai militari. E’ stata reclusa nel carcere minorile dell’Aquila, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori.
La refurtiva, interamente recuperata, è stata già restituita al legittimo proprietario, mentre alla ragazzina sono stati sequestrati due grossi cacciaviti utilizzati per rompere la finestra dell’abitazione in cui ha compiuto il furto. Sono in corso indagini per risalire al complice che si trovava a bordo della Renault Laguna che è riuscito a fuggire. Un plauso oltre che ai Carabinieri per la prontezza e l’abilità nel bloccare ed arrestare la quindicenne va anche al vicino di casa della vittima del furto. I cittadini sono le prime sentinelle sul territorio e se collaborano con le forze dell’ordine e tengono occhi ed orecchie aperti i reati predatori possono essere prevenuti.