“Giovanna Carbone: gli spazi interiori”: questo il titolo di una piccola ma elegante monografia pubblicata in questi giorni per conto dell’editrice Artechiara di Pescara e curata dal critico e storico dell’arte abruzzese Leo Strozzieri, noto per i suoi studi sul Futurismo.
Carbone, artista friulana di fama internazionale, è nota soprattutto per la tecnica del collage con cui esegue opere paesaggistiche di piccole dimensioni, ma di inteso afflato lirico. Strozzieri nel suo saggio critico ne evidenzia i rimandi culturali soprattutto Morandi, Klee e Klimt, dando una lettura spiritualistica del suo lavoro. Per quanto concerne i precedenti illustri della tecnica collagistica, vanno ricordati gli esempi illustri dei noti Papiers collés del Cubismo sintetico dei vari Picasso, Braque e Gris. Ma l’artista udinese ha saputo arricchire nel tempo i suoi lavori con l’uso dei gessetti e del filo, ispirandosi in questo alla poetica di Achille Pace, storico fondatore del “Gruppo Uno” (Roma 1962).