Porti Abruzzo, Fi critica D’Alfonso e parla di declassamento dei porti di Pescara ed Ortona sottomessi ad Ancona.
Porti Abruzzo, Fi critica D’Alfonso.In una nota congiunta i capogruppo di Forza Italia in Regione e in comune a Pescara, Lorenzo Sospiri e Marcello Antonelli attaccano il Governatore d’Abruzzo Luciano D’Alfonso perchè dalla Riforma sui porti approvata dal Governo Renzi, Pescara e Ortona saranno sottomesse all’Autorità portuale di Ancona.
Per Sospiri ed Antonelli annunciano che la prossima settimana presenteranno un’interrogazione urgente, lunedì in Consiglio comunale, martedì in Consiglio regionale, e affermano che ciò che è accaduto “rappresenta il fallimento della politica del Governatore D’Alfonso, giocata sulle chiacchiere smentite dai fatti. Grazie ai rapporti e alle relazioni ‘istituzionali’ del Presidente da oggi il capoluogo adriatico perde la sua autonomia e finisce sotto l’egida delle Marche, un risultato che difficilmente D’Alfonso riuscirà a cambiare, a discapito dell’Abruzzo”.
I Capigruppo Sospiri e Antonelli ritengono che a riforma preveda un declassamento per la portualità abruzzese mentre ricordano che con i Governi di centro-destra e grazie all’azione dell’allora Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Nino Sospiri Pescara aveva spiccato il volo nel panorama nazionale, conquistando la sede della Direzione Marittima, ottenendo fondi per la realizzazione del nuovo braccio a est, la nuova vasca di colmata, l’ipotesi del nuovo molo pescherecci e la soluzione dei problemi dell’insabbiamento.
Sospiri e Antonelli affermano inoltre che “con il Pd al Governo, nazionale, regionale e cittadino, assistiamo al lento declino della nostra stessa autorevolezza portuale. La Riforma presentata dal Ministro Delrio è l’esatta fotografia del fallimento della politica del Governatore D’Alfonso, che da sempre si professa particolarmente ‘vicino’ al Ministro stesso, e lo ha dimostrato permettendogli di sottomettere Pescara e Ortona all’Autorità portuale marchigiana che penalizzerà, inevitabilmente, lo sviluppo dei nostri scali. E fa sorridere leggere le lacrime di coccodrillo del consigliere regionale D’Alessandro che pretende di recitare, allo stesso tempo, il ruolo del ‘partito di lotta e di governo’: chi sta declassando la portualità abruzzese è lo stesso Pd nel quale egli milita, allora per coerenza dovrebbe lasciare quel partito”.
I capigruppo di Forza Italia ironizzano ,inoltre, sul ruolo inconsistente svolto dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini e sulle promesse non mantenute riguardanti il progetto di apertura della diga foranea e lanciano un appello alla mobilitazione nei confronti di tutti i parlamentari abruzzesi e in particolare a quelli che fanno parte della maggioranza di Governo chiedendo di prendere le distanze dalla decisione del Governo Renzi e di intraprendere un’azione di pressing per una riforma correttiva del dispositivo.
la replica di Camillo D’Alessandro:
Il consigliere regionale con delega ai trasporti, già sottosegretario della Giunta regionale Camillo D’Alessandro replica così alle affermazioni dei capigruppo di Forza Italia Sospiri e Antonelli ” Consiglio agli esponenti di Forza Italia di non sfruttare tutte le occasioni per tentare di dimostrare la propria esistenza in vita su argomenti che sembrano non conoscere. Avevano ipotizzato sventure sul dragaggio del porto di Ortona, e sono stati smentiti dai fatti. A differenza del governo regionale di cui essi hanno fatto parte, quando la Giunta regionale D’Alfonso si muove, conta e porta a casa i risultati e anche in questo caso, come sempre, verrà rispettata la volontà dell’Abruzzo.Ribadiamo la scelta di Civitavecchia, fatta da noi, ma in 66 mesi di governo Chiodi, la ex Regione Abruzzo si era mai candidata a essere alleata con qualcuno ? Vuoto totale, altro drammatico ritardo.Ancora più grave è il fatto che nei lunghi anni avuti a disposizione Forza Italia non sia riuscita ad inserire i porti abruzzesi di rilevanza nazionale almeno in una delle autorità portuali, facendoci escludere dalla distribuzione della torta dei finanziamenti.Intanto è positivo il fatto che siamo stati ricompresi nelle autorità portuali, cosa mai avvenuta in precedenza e oggi, se gli esponenti di Forza Italia studiassero, capirebbero che con il percorso in Conferenza delle Regioni e nelle commissioni parlamentari è possibile modificare il decreto. Noi lavoriamo alla modifica del provvedimento, nel quale sarà garantita la volontà e la scelta strategica della Regione Abruzzo, perché faremo valere le nostre ragioni politiche e di legittimità giuridica. Le chiacchiere le lasciamo agli altri”.
Le critiche di Confcommercio:
Il presidente di Confcommercio Pescara Franco Danelli esprime il dissenso dell’Associazione dei commercianti nei confronti della scelta operata dal Governo di inserire i Porti di Pescara ed Ortona all’interno dell’Autorita’ di Ancona anziche’ di quella di Civitavecchia. Danelli ricorda che sia il Governo regionale che le associazioni che rappresentano l’economia abruzzese si sono espresse da tempo a favore dello sviluppo del corridoio Tirreno-Adriatico e quindi sulla sinergia fra i porti abruzzesi con quello di Civitavecchia.
Il presidente Danelli afferma che ” l’inserimento di Pescara ed Ortona nell’Autorita’ Marittima di Ancona mortifica le legittime aspettative dei nostri porti di un incremento del traffico marci e passeggeri con i Balcani e con la Grecia che ovviamente la citta’ marchigiana ha tutto l’interesse ad attrarre nel proprio bacino. Diversamente la sinergia con Civitavecchia avrebbe favorito lo sviluppo dei Porti di Pescara ed Ortona quali ‘Porte sui Balcani’ per il versante tirrenico che ha tutto l’interesse a potere godere di uno sbocco sull’Adriatico per implementare un corridoio commerciale e turistico di grandi potenzialita’. Ci rammarichiamo che i parlamentari abruzzesi non abbiano fatto sentire la propria voce al riguardo sostenendo e difendendo la scelta fatta dal territorio e ribadita dalla Regione Abruzzo a favore dell’Autorita’ di Civitavecchia. Auspichiamo che alla luce delle tante voci che si stanno levando contro la scelta del Governo si possa compattare un fronte comune fra Regione, Comuni interessati ed associazioni di categoria per modificare una scelta sbagliata che rischia di vanificare le prospettive di sviluppo dei porti abruzzesi”.