Un grande privilegio per Pescara e per i Premi Flaiano, quello di avere ospite il noto fotografo statunitense Steve McCurry.
Dopo aver ricevuto il meritato riconoscimento nella serata di domenica alla cerimonia a Piazza Salotto, ieri momento più intimo al Teatro d’Annunzio per la presentazione del suo libro “Una vita per immagini”, la biografia illustrata e scritta, edita in esclusiva per Mondadori, con il contributo di una testimonianza di prestigio come quella della sorella Bonnie, oltre a tutte le sue foto più famose scattate in giro per il mondo in ben 40 anni di attività. 600 scatti, di cui 200 inediti, dalla celeberrima “ragazza afghana dagli occhi verdi”, ai monsoni in India e alle drammatiche immagini sugli scenari di guerra. McCurry ha raccontato la sua vita rispondendo alle domande della giornalista Maria Cuffaro, parlando di se come di un inguaribile ribelle che a 19 anni si è messo sulle spalle il suo fardello ed ha iniziato a girare il mondo. Poi l’incontro e l’amore a prima vista con la fotografia e la certezza di aver trovato la strada giusta. Oggi McCurry è l’icona vivente della fotografia moderna, così realista e cruda e quella pesante eredità lasciata al mondo quando pensando al suo straordinario lavoro ha dichiarato:
“Voglio che il mio lavoro sia una documentazione del mondo in cui viviamo e che ci aiuti a ricordare cosa siamo in un determinato momento nel tempo”.