Luigi Leonardi protagonista all’Istituto alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara di un incontro organizzato nell’ambito del XXIV Premio Nazionale ‘Paolo Borsellino’ sul tema ‘Gli uomini passano, le idee restano e camminano su altre gambe’. L’imprenditore, testimone di giustizia e scrittore ha invitato i giovani ad avere coraggio e a denunciare qualsiasi illegalità.
“Da 10 anni non parlo con la mia famiglia che non ha accettato la mia scelta, da quattro anni vivo sotto scorta ma, se tornassi indietro, denuncerei ancora una volta chi mi ha estorto denaro e mi ha sequestrato” è il messaggio forte e coraggioso rivolto oggi ai giovani da Luigi Leonardi, autore del romanzo ‘La Paura non perdona’, ha raccontato la sua esperienza di vittima della criminalità, ma anche del coraggio di ‘restare soli’ per aver avuto la forza di opporsi e denunciare la camorra.
Leonardi ha incontrato a Pescara, nell’ambito del XXIV Premio Nazionale ‘Paolo Borsellino’ sul tema ‘Gli uomini passano, le idee restano e camminano su altre gambe’, gli studenti dell’Istituto Alberghiero ‘De Cecco” e dell’Istituto Comprensivo numero 1, insieme al prefetto Gerardina Basilicata e alle dirigenti scolastiche Alessandra Di Pietro, dell’Istituto Alberghiero promotrice e coordinatrice dell’evento, e Teresa Ascione, del Comprensivo 1, e all’attore, regista e docente Edoardo Oliva che ha letto alcuni brani tratti dal romanzo. Nel pomeriggio incontro alla libreria Feltrinelli, moderato dalla collega Mila Cantagallo.
Leonardi ha raccontato la sua esperienza di testimone di giustizia, costretto a nascondere la propria identità per trovare un lavoro ed ha spiegato come si può fare impresa, nonostante e contro la criminalità organizzata. L’imprenditore coraggio che, nell’area di Nola, in provincia di Napoli, ha gestito imprese familiari illumino-tecniche fino a quando ha denunciato reati estorsivi di matrice camorristica e dal 2015 al 2017 è stato testimone di giustizia in due maxi processi che hanno portato a sentenze di oltre cinquemila pagine.
Nella biografia, raccolta da Marsilio per la collana Gli Specchi “La Paura non perdona. Una vita sotto scorta tra Stato e camorra”, il protagonista è proprio l’imprenditore che, scegliendo di ribellarsi al racket, non smette mai, suo malgrado, d’essere “rivoltoso”: prima contro la camorra che lo minaccia, poi contro la famiglia che lo rinnega e infine “contro” lo Stato che smette di considerarlo formalmente testimone per equipararlo a un pentito.
Leonardi racconta di aver visto prima il nonno , poi suo padre pagare il pizzo e di aver fatto la stessa cosa fino a quando la camorra gli ha chiesto seimila euro a settimana e allora decide di dire basta e subisce aggressioni a mano armata, sequestri e alla fine decide di non avere altra scelta che credere nella giustizia.
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