Processione Venerdì Santo Chieti: la preparazione del Cristo morto

Le telecamere del Tg8 hanno ripreso, questa mattina, nella cattedrale di San Giustino, il rito della preparazione del Cristo Morto in vista della Processione del Venerdì Santo di Chieti.

Questa mattina era gremita da tantissima gente la cattedrale di San Giustino a Chieti dove si sono svolti i riti preparatori della Processione del Venerdì Santo, un rito antichissimo e momento culminante della passione di Cristo. La Processione, secondo alcuni studiosi, è la più antica d’Italia e la sua origine risalirebbe all’842 d.C.. Con la telecamera di Luca Corneli abbiamo seguito la preparazione del Cristo morto insieme al collega Sergio Zappalorto e allo storico Aurelio Bigi che, questa sera, commenteranno la Processione che sarà trasmessa su Rete8 nel corso del consueto programma dedicato alle Processioni in Abruzzo in onda a partire dalle ore 21. La cattedrale del Santo patrono di Chieti ha ospitato anche le prove degli oltre 300 musicisti e cantori, diretti dai maestri Peppino Pezzullo, Loris Medoro e Fabio D’Orazio, che hanno intonato le struggenti note del “Miserere” composto da Saverio Selecchy alla presenza del Governatore dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti Giampiero Perrotti e dell’Arcivescovo della Diocesi di Chieti- Vasto monsignor Bruno Forte.

IL SERVIZIO DEL TG8:

Nel capoluogo teatino, dalla Domenica delle Palme al Sabato Santo tutti i giovani aggregati al Sacro Monte dei Morti sono convocati nella Cappella della Confraternita, adiacente alla cripta della cattedrale di San Giustino, patrono della città, per ricevere gli abiti. Il Mercoledì mattina la moglie del governatore, la priora, le mogli dei governatori precedenti si recano nella cappella per la commovente vestizione della statua della Madonna, che per tutto l’anno ha indossato abiti quotidiani.

Lo scrittore Camillo Gasbarri afferma che “In quest’occasione essa viene estratta dall’armadio che la custodisce e rivestita dei preziosi abiti a lutto. È l’unico momento dell’intero rito in cui le donne prendono parte attiva. Il Venerdì mattina i simboli vengono portati dal deposito della cripta nella chiesa superiore e disposti nelle navate laterali. Le statue della Vergine e del Cristo vengono collocate, invece, nella cappella del Segretariato. Ne verranno tratte fuori soltanto al momento della Processione. Quando tutto l’allestimento è concluso, i coristi e i musicisti eseguono le prove generali del Miserere. La cattedrale si riempie allora di chietini. Per l’evento tornano da ogni parte i nostri cittadini che non mancherebbero per nessuna ragione al mondo all’appuntamento più importante della nostra tradizione. Prima dell’avvio dell’esecuzione musicale ci si rincontra con vecchi amici, ci si saluta fraternamente, si snodano ricordi antichi e recenti. I maestri, il direttore d’orchestra e il direttore del coro compaiono ai piedi della larga scalea su cui si sono disposti i cantori e i musicisti: centinaia di voci e violini. Parte il salmo e un profondo silenzio domina tutta la chiesa. La musica è toccante, le voci potenti; tutti conoscono a memoria la melodia e i versi, ma è come se venisse eseguita per la prima volta. Il Sabato mattina le statue del Cristo e della Madonna sono esposte alla devozione dei fedeli, mentre due confratelli montano la guardia al Cristo. A mezzogiorno i confratelli del Sacro Monte provvedono a riporle nei loro luoghi consueti, la Madonna nell’armadio della Sagrestia e il Cristo nella splendida nicchia ricavata dietro l’altare della cappella”.

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