Sulla sentenza in primo grado al processo per l’Inchiesta Castrum a Giulianova, Difesa pronta a ricorrere in Appello contro le condanne a 5 dei sette imputati.
Appalti e mazzette al Comune di Giulianova, la vicenda fece non poco scalpore, anche perché, per una volta tanto, a finire nel mirino dei magistrati non sono stati dei politici, ma principalmente dirigenti comunali ed imprenditori. Il collegio dei giudici del Tribunale di Teramo presieduto da Franco Tetto, ha dunque riconosciuto la testi della pubblica accusa affidata ai Sostituto Procuratori Luca Sciarretta e Andrea De Feis, condannando a 5 anni Maria Angela Mastropietro , dirigente del settore urbanistica, Stefano Di Filippo, imprenditore edile e marito della Mastropietro; 5 anni e sei mesi ai fratelli imprenditori Massimiliano e Andrea Scarafoni; un anno e 8 mesi al dirigente della Asl Carmine Zippilli; un anno e due mesi all’ex presidente del Consorzio Lido Delle Palme Ennio Di Saverio e 8 mesi al geometra Guerino Di Saverio. Discorso a parte per l’unico politico tra gli imputati, l’ex assessore Nello Di Giacinto che insieme all’ex presidente della Giulianova Patrimonio Filippo Di Giambattista, è stato assolto da tutte le accuse, tranne che per un episodio specifico legato alla costruzione della casa dell’assessore e dell’impianto di smaltimento di acqua dal cantiere , per il quale il tribunale ha inviato gli atti in Procura per la riqualificazione da corruzione ad abuso. Si attendono le motivazioni della sentenza di primo grado, non più tardi di 90 giorni, subito dopo , lo hanno già annunciato gli avvocati difensori, verrà presentato ricorso alla Corte d’Appello de l’Aquila con l’auspicio di un ribaltamento del giudizio.