Sono andati tutti prescritti i reati contestati ai 12 imputati del Processo per il Crac Spadaccini, il noto imprenditore abruzzese del trasporto aereo. L’inchiesta nata dalle indagini della nota operazione “Flying Money.”
Scatta la prescrizione, per tutti i reati, e per tutti i 12 imputati, nel processo che si è tenuto davanti al Tribunale collegiale di Pescara, riguardante la presunta maxi evasione fiscale internazionale da 90 milioni di euro. Il presidente del Tribunale, Rossana Villani, ha disposto il non luogo a procedere per gli imputati e la restituzione di tutte le somme e i beni sequestrati nella fase delle indagini. Il processo, nato dall’inchiesta ‘Flying Money’, nel 2010 portò all’arresto di 12 persone, tra le quali l’imprenditore del trasporto aereo Giuseppe Spadaccini. Tra gli imputati l’avvocato Francesco Valentini; il commercialista Giacomo Obletter; la socia dello studio Valentini, Arcangela Savino; Gianfranco Bucci, procuratore e rappresentante fiscale in Italia della società Bytols; Dante Silvi, responsabile amministrativo della Sorem dal 1999 e collaboratore San dal 2000 al 2003; il consulente pescarese Leonardo Valenti, quest’ultimo assistito dall’avvocato Augusto La Morgia. Inoltre anche i pescaresi Angela Fabrizio, Luca Orsini, Maria Dina Rodrigues, Maria Tereza Correia Trindade e Roger Boutin, quest’ultimo rappresentante legale di alcune società. Secondo la tesi dell’accusa, Spadaccini era il promotore di tutta la presunta condotta illecita, che consisteva nella creazione di false compagini societarie a Madeira (Portogallo), caratterizzate da una serie di contatti con società abruzzesi legate al mondo del trasporto aereo. Tra il 1999 e il 2008 – sempre secondo l’accusa – sarebbero state emesse, complessivamente, fatture per operazioni inesistenti, per una cifra che si attesta intorno ai 30 milioni di euro. Oggi l’epilogo della vicenda.