Si chiude domani, a distanza di quasi 4 anni dalla prima sentenza, la lunga vicenda processuale per la discarica dei veleni in Val Pescara. I giudici di Cassazione chiamati a confermare o rivedere la sentenza di condanna per 10 dei 19 imputati.
Si tratta del giudizio di terzo grado su uno dei processi più importanti tra quelli celebrati negli ultimi anni in Abruzzo. Dallo scandalo dei rifiuti tossici rinvenuti sotto terra nel 2007 dagli uomini dell’allora Corpo Forestale dello Stato, smaltiti per decenni dal Polo Chimico di Bussi, al lungo iter processuale partito dal Tribunale di Pescara, poi arrivato in Corte d’Assise a Chieti, con una clamorosa sentenza di assoluzione per tutti gli imputati, fino al ribaltamento del giudizio in Corte d’Appello a L’Aquila nel febbraio del 2017. Dieci lunghi anni per giungere ad una condanna per dieci dei 19 imputati, alla quale i giudici in Appello sono giunti riconoscendo le aggravanti al reato di disastro colposo e annullando, di fatto, l’avvenuta prescrizione. Condanne tutte dai 2 ai 3 anni di reclusione, per altro condonate perché antecedenti al 2006, nei confronti di ex dirigenti Montedison sulla base di una condotta perpetrata per anni, in base alla quale gli scarti chimici delle lavorazioni all’interno del Polo Chimico di Bussi venivano interrati in alcune aree, in particolare nella tristemente nota discarica Tre Monti. Scorie che, sulla base delle analisi effettuate, hanno contaminato le falde acquifere e se in primo grado è stata valutata l’insussistenza del reato per i valori modesti di contaminazione rilevati nei punti di emungimento, in Appello sono stati, invece, considerati gli alti livelli di tossicità riscontrati nella falda, basandosi sulla Legge 5 del ’94, recante “Disposizioni in materia di risorse idriche”, per la quale la normativa si applica a tutte le acque, superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, facendo, tra l’altro, perno su una sentenza della Cassazione relativa al delitto di adulterazione di acque del maggio del ’97. Questo, dunque, il quadro dentro il quale domani, a partire dalle 10.00, ci si muoverà per giungere ad un giudizio definitivo, almeno sotto il profilo processuale, mentre per quel che riguarda la bonifica, purtroppo, tempi ancora lunghi.
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