Si sgonfia clamorosamente il maxi processo per droga a carico di 27 imputati nell’ambito dell’operazione dei carabinieri denominata “Esmeralda”.
Il Pm Fabio Picuti nella sua requisitoria ha di fatto escluso l’esistenza di un’associazione a delinquere nella rotta di sostanze stupefacenti dall’Albania a Vasto, chiedendo il non luogo a procedere per 24 dei 27 imputati e chiedendo la condanna solo per le tre donne ritenute al vertice dell’organizzazione. L’operazione, scattata nel 2011, portò all’arresto di 26 persone, all’iscrizione sul registro degli indagati di 38 figure accusate a vario titolo di traffico e spaccio di droga. Furono complessivamente sequestrati dai carabinieri 20 chili di droga per un volume d’affari di circa un milione di euro. 18 i mesi d’indagine per ricostruire i dettagli di un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti direttamente dalla rotta balcanica, in particolare eroina dall’Albania. Quartier generale a Vasto dove a tenere le file dell’organizzazione c’erano tre donne che provvedevano a gestire il mercato non solo sulla costa teatina, ma anche nel pescarese. Fu la stessa Dia ad incardinare il processo giunto, però, dopo 7 anni alla conclusione del Pm Picuti, il quale non ha riscontrato esserci prove sufficienti per individuare l’esistenza di un’associazione a delinquere, facendo, di fatto, uscire di scena 24 dei 27 imputati. Comprovata, invece, la responsabilità a carico dei tre principali imputati, tre donne Rom per le quali Picuti ha chiesto la condanna a 9 anni per Anna Bevilacqua; 1 anno ciascuno per Lucia Sauchella e Maria Bevilacqua. Prossima udienza il 13 luglio per le arringhe difensive, sentenza prevista per il prossimo 20 luglio.