Processo “palazzo d’oro” Asl Pescara: rigettate richieste difesa d’improcedibilità. Accolta richiesta trascrizione di alcune intercettazioni.
Sono state rigettate le due eccezioni di improcedibilità presentate dai difensori degli imputati, nell’ambito del procedimento sul cosiddetto “palazzo d’oro” della Asl di Pescara, l’edificio acquistato nel 2012 da un imprenditore a 900 mila euro e rivenduto due anni dopo alla Asl pescarese al triplo del prezzo. Accolta, invece, la richiesta di trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche e ambientali. Nessuno degli imputati, a differenza di quanto inizialmente ipotizzato, ha presentato richiesta di accesso a riti alternativi. Per questa vicenda sono imputati, davanti al gup del tribunale di Pescara Elio Bongrazio, l’ex direttore generale della Asl Claudio D’Amario, attualmente sub-commissario alla Sanità in Campania, l’imprenditore Erminio Cetrullo, il dirigente dell’ufficio Gestione del patrimonio della Asl Vincenzo Lo Mele e il responsabile unico del procedimento Luigi Lauriola, accusati a vario titolo di truffa e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Era stata la difesa di D’Amario, affidata all’avvocato Dante Angiolelli, a presentare una memoria difensiva, condivisa dagli altri difensori, nella quale venivano sollevate due eccezioni pregiudiziali di improcedibilità dell’azione penale: la prima perchè a giudizio del legale il procedimento si innesterebbe su un precedente procedimento, che si era concluso con l’accoglimento, da parte del gip, della richiesta di archiviazione avanzata dal pm Di Serio e dunque le indagini successive, a differenza di quanto avvenuto – sempre secondo Angiolelli – avrebbero dovuto essere autorizzate precedentemente dal gip. La seconda perchè la difesa riteneva inutilizzabile il materiale raccolto nel corso delle indagini, in quanto l’inchiesta del pm Anna Rita Mantini sarebbe stata avviata sulla base di un esposto anonimo. Il gup ha ritenuto di respingere entrambe le eccezioni, mentre ha accolto la richiesta di trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche e ambientali che riguardano Lo Mele e che costituirebbero materiale indiziario a carico dell’ex direttore generale D’Amario. L’incarico per la trascrizione del materiale sarà conferito nell’udienza del prossimo 17 ottobre. Secondo l’accusa, i soggetti danneggiati dall’operazione sarebbero la Asl di Pescara, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Barbara D’Angelosante e la Regione Abruzzo, che invece non si è costituita parte civile. A giudizio del pm, il prezzo d’acquisto del palazzo da parte della Asl “sarebbe stato sovrastimato di almeno 740 mila euro rispetto al reale valore di mercato”, procurando “un ingiusto vantaggio patrimoniale” all’imprenditore Cetrullo. D’Amario si è sempre difeso sostenendo che l’operazione era mirata ad abbattere il costo degli affitti e a reperire gli uffici per le attività amministrative, tecniche e di staff.