Processo tetti di spesa: i legali di Chiodi fanno saltare l’udienza per il sisma. Nel giorno in cui il giudice avrebbe dovuto decidere sui rinvii a giudizio, l’escamotage che fa slittare tutto a giugno.
L’istanza, presentata lunedì scorso dai legali di Gianni Chiodi, Pietro Referza ed Enrico Mazzarelli, sulla base del decreto di sospensione delle attività fino a maggio 2017 per gli avvocati che operano in territori ricadenti nel cratere sismico, in questo caso Teramo, non poteva che essere accolta dal Giudice Gianluca Sarandrea con il vivo disappunto degli altri legali, soprattutto di quelli provenienti da fuori Regione che hanno dovuto affrontare un viaggio per nulla. L’istanza, tra l’altro, non andrà ad incidere nemmeno sui termini della prescrizione che viene dunque sospesa. Si torna in aula il 6 giugno 2017 alle 9.30:
“Ognuno é libero di agire come vuole – sottolinea l’avvocato di parte civile Tommaso Marchese – ma francamente questo ennesimo slittamento per un procedimento che va avanti già da tanto tempo ce lo saremmo risparmiati volentieri.”
Tutto resta così com’é, dunque, rispetto all’impianto accusatorio del Pm Papalia riferito agli indagati Gianni Chiodi, Lanfranco Venturoni, all’ex sub commissaria della Sanità Giovanna Baraldi e a due tecnici dell’agenzia nazionale della sanità, su ipotesi di reato che vanno, a vario titolo, dalla violenza privata al falso e all’abuso, in merito alla presunta imposizione sulla firma dei contratti alle cliniche private, nonostante i pesanti tagli e metodologie poco chiare, senza la quale non sarebbero state pagate le vecchie spettanze. Resta in sospeso, invece, la richiesta della Parte Civile sulla prosecuzione del reato anche nell’annualità 2011/2012, sulla quale il Pm si é riservato di decidere.
Il Servizio del Tg8: