E’ polemica sulla convenzione che prevede che i profughi che arrivano in Abruzzo dall’Ucraina siano ospitati negli alberghi. Secondo l’Arci questa non è vera accoglienza.
A parlare è il presidente dell’Arci Abruzzo , Valerio Antonio Tiberio, il quale critica l’accordo firmato dalla Regione con le associazioni degli albergatori e afferma che <I profughi che arrivano dall’Ucraina vanno accolti, non ospitati come turisti>.
Il presidente regionale dell’Associazione ricreativa e culturale italiana dice: <Sconcertati dalla convenzione con le associazioni degli albergatori. Questa non è vera accoglienza. Di fronte all’emergenza profughi la Regione Abruzzo deve decidere cosa vuole fare: accoglienza e integrazione o semplice ospitalità di tipo alberghiero? Non è una provocazione ma la domanda sincera che ci poniamo dopo aver appreso dell’ordinanza-convenzione tra le istituzioni abruzzesi e gli albergatori che prevede la sistemazione delle persone in fuga dall’Ucraina.
Secondo questa ordinanza i rifugiati saranno ospitati negli alberghi al prezzo di 60 euro, senza alcun supporto sociale. Caro Presidente Marsilio, lo diciamo con franchezza: l’accoglienza è un’altra cosa. Il sistema di accoglienza progettato in collaborazione con le Prefetture prevede servizi come l’assistenza sanitaria, la mediazione linguistica e culturale, l’accompagnamento a scuola dei bambini, tutti gestiti da operatori sociali. Il costo per la collettività è di 30 euro a persona. Questa differenza di fondi tra ospitalità alberghiera e accoglienza istituzionale ci lascia sinceramente sconcertati. Vogliamo che sia chiaro che non è in discussione l’impegno degli Enti di Terzo Settore per far fronte al dramma dei profughi ucraini. Queste persone scappano da una guerra, non sono turisti: hanno e avranno bisogno di un supporto vero>.