Non si arresta la protesta degli agricoltori in Abruzzo. Oggi manifestazioni a Fossacesia ed Atessa per dire no alle decisioni dell’Unione Europea
Gli agricoltori contestano gli aumenti dei costi di produzione, a fronte di guadagni sempre più esigui.
A gran voce ribadiscono: «Il prezzo del gasolio che aumenta ed è più alto anche rispetto alla Francia e alla Germania. A ciò si aggiunge l’obbligo, previsto dalla Politica agricola comune (Pac), di tenere a riposo il 4% dei terreni come condizione per poter accedere ai contributi comunitari. Per non parlare dell’enorme forbice che c’è tra quanto viene pagato ai produttori e il prezzo del prodotto venduto al dettaglio. Inoltre nella legge di Bilancio 2024 non sono state prorogate le agevolazione per il settore agricolo. I redditi agricoli tornano quindi alla tassazione ordinaria. Cosa dobbiamo fare? Siamo favorevoli all’agricoltura green ma non riusciamo a fronteggiare la concorrenza spietata di altri Paesi che spesso non propongono prodotti della stessa qualità dei nostri sul mercato. Il made in Italy prodotto con tanta passione e dedizione deve essere valorizzato e salvaguardato. Ci deve essere riconosciuto il giusto prezzo per il lavoro quotidiano».
IL SERVIZIO DEL TG8