In Consiglio provinciale a Teramo la sfida si conclude in parità. Entrano cinque consiglieri di centro sinistra e altrettanti di centro destra. Eletta anche una donna: Maria Cristina Cianella
Finisce in parità ma il centrodestra esulta e parla di vittoria sul centrosinistra che sostiene il presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo. Con lo spoglio delle schede, iniziato questa mattina alle 8 e terminato dopo le ore 11, è arrivato il responso dall’urna e i nomi dei nuovi consiglieri.
Con D’Angelo Presidente sono stati eletti Flavio Bartolino e Andrea Core del Comune di Teramo, per Azione il consigliere provinciale uscente e già sindaco di Roseto degli Abruzzi Enio Pavone.
Nella lista di centro destra “La forza del territorio” sono stati eletti il consigliere di maggioranza al Comune di Campli Pietro Adriani, il più votato nel centrodestra, e il consigliere comunale di opposizione a Mosciano Sant’Angelo Maria Cristina Cianella, unica donna presente in consiglio, l’assessore comunale di Martinsicuro Luciano Giansante e il sindaco di Silvi Andrea Scordella.
Eletti della lista “La Casa dei Comuni” il sindaco di Castiglione Messer Raimondo Vincenzo D’Ercole, il più votato in assoluto, e Luca Lattanzi, consigliere provinciale uscente delegato all’Edilizia scolastica.
A pesare sul risultato secondo alcuni è stata l’assenza del Comune di Pineto in quanto il sindaco Robert Verrocchio ha rassegnato le dimissioni per candidarsi alle elezioni regionali.
In corsa c’erano quattro liste: il centrosinistra con “La Casa dei Comuni” si è schierato al fianco del gruppo di candidati che fa riferimento al presidente Camillo D’Angelo. Il centrodestra è sceso in campo con “La forza del territorio”. Azione ha scelto di competere con il proprio simbolo. L’affluenza al voto è stata del 93,45% e l’appuntamento cade a meno di un anno dall’elezione del presidente D’Angelo, sindaco di Valle Castellana. Gli uscenti sono 12, ma nel frattempo la provincia è scesa sotto i 300mila abitanti, e dunque l’assise ha solo dieci consiglieri.
Alla consultazione di secondo livello, che ieri dalle 8 alle 20 ha coinvolto sindaci e assessori dei 47 Comuni teramani, hanno partecipato 556 dei 595 aventi diritto. Il dato, cristallizzato alla chiusura del seggio, indica un leggero calo rispetto alla consultazione di due anni fa, quando votarono in 578. Tra gli elettori che non hanno risposto all’appello c’è un consigliere del capoluogo, l’unico della fascia verde a più alta rappresentanza per numero di residenti. Su 33 aventi diritto, infatti, al seggio si sono presentati in 32. Nessuno dei cinque livelli in cui sono suddivisi i Comuni in base ai cittadini rappresentati è stato raggiunto il massimo dei votanti.
Il dato migliore è quello della fascia rossa con il 98,32% che corrisponde a 117 amministratori che si sono espressi su 119. Il risultato peggiore è quello della fascia azzurra che ha visto alle urne 235 dei 261 aventi diritto (90,04%). La suddivisione in diversi livelli serve ad attribuire ai singoli voti pesi proporzionati alla consistenza numerica della comunità di riferimento.
Giovedì 21 dicembre si voterà per il rinnovo dei consigli provinciali di Pescara, Chieti e L’Aquila. I presidenti delle quattro Province restano in carica ancora per due anni in quanto il loro mandato dura un quadriennio e non un biennio come per i consiglieri.