Il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, da oggi al 9 aprile, ospita “Punti di Vista”, mostra dell’artista Luciano Ventrone.
Al Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, da oggi al 9 aprile, si tiene la mostra “ Punti di vista” dell’artista Luciano Ventrone, curata da Mariano Cipollini e con il patrocinio della Regione Abruzzo, la quale sarà presente con una tela tra le più rappresentative del pittore. L’esposizione, promossa dall’Associazione Archivi Ventrone, ha un nutrito ed importante numero di opere provenienti sia dalla raccolta del maestro sia da collezioni private e pubbliche. Per la prima volta tutte le tredici sale espositive del Museo sono state messe a disposizione di un solo artista.
In una nota si legge che “Nell’intento di creare un movimento sinergico tra i reperti presenti nella collezione permanente e l’incontro con i lavori di Ventrone, la mostra traccia un percorso espositivo particolarmente strutturato, una nuova concezione d’iter all’insegna della contemporaneità. Tutto mirato a riattualizzare le letture storico – antropologiche del complesso espositivo passando attraverso una narrazione “atemporale, ammaliatrice e ingannevole” che Ventrone fa della realtà. Attualizzazione ardita e intelligente, voluta sia dal direttore della struttura museale, Ermanno De Pompeis, quanto dal suo presidente Roberto Marzetti.Punti di Vista non si presenta solo come una rilettura filologica delle nature morte del maestro, ma è protesa a riconsiderare e rivedere alcuni aspetti fondamentali che fanno di Ventrone un artista delle avanguardie. I lavori dell’ultimo ventennio sono messi in relazione con le sperimentazioni che l’hanno formato, dai primi anni sessanta, per circa un quindicennio, sotto la guida iniziale di G. Capogrossi”.
Secondo quanto scritto dal curatore Mariano Cipollini: “Non si può pensare che Luciano Ventrone non sia espressione di quell’avanguardia artistica che, prescinde dall’utilizzo di qual si voglia forma, anche se nel suo caso è innegabile il peso del risultato estetico e percettivo, peso che, come ho già detto, non ne compromette la matrice concettuale che gli appartiene. Matrice che, pur contraddicendosi nel passare attraverso i canonici riferimenti riconducibili a forme artistiche giudicabili e comprensibili, ne manifesta altresì contenuti e concetti che si ristrutturano ex novo attraverso una significazione che, nel suo caso, se non passasse attraverso le nature morte, sarebbe difficilmente esprimibile.Mostra dalle molteplici sfaccettature, Punti di Vista ci svela un Ventrone maturo e complesso, stimolato dall’ambiente che lo accoglie a relazionarsi in uno spazio dove il manufatto esposto è parte in causa anche del suo narrato:i suoi lavori, veri e propri oggetti semiotici, oltre a fornirci nozioni teoriche collaudate, trasformano una nuova intuitiva descrizione in una vera interpretazione.”