Da domani stop alle nascite ad Ortona: dopo 14 mesi di lavori, confronto e polemiche entra a regime la riorganizzazione dei punti nascita in Abruzzo.
Con 8 mln di investimenti, 4 nuove ambulanze e la terza sala parto a Chieti si chiude un percorso avviato un anno fa circa: partendo dall’Azienda Sanitaria 2, ossia quella di Lanciano-Vasto-Chieti, l’assessorato regionale alla Sanità mette a regime una nuova rete dei punti nascita. Il Ministero, infatti, aveva definito l’Abruzzo ‘inadempiente per il modello di percorso nascita ancora in adozione non sicuro per partoriente e neonato’. Dopo Ortona, che chiude i battenti domani, via via si procederà come da calendario con gli altri punti nascita dei cosiddetti ospedali minori nelle Aziende Asl di Pescara e Teramo: entro il 15 novembre il nuovo piano sarà ultimato e le chiusure annunciate e tanto contestate completate.
” La scelta che abbiamo compiuto – spiega l’assessore Paolucci- non è stata solo e puramente politica. Pur dovendo ottemperare agli obblighi ministeriali e di legge, la riorganizzazione che entra nel vivo in queste ore, a partire da Ortona, ha un’ambizione molto lungimirante: garantire a mamma e neonato il massimo livello di sicurezza e assistenza con centri di riferimento che ora diventeranno ancor più d’eccellenza”.
A chi ha tanto contestato le chiusure annunciate dal nuovo piano Paolucci e il dg della Asl di Lanciano- Vasto- Chieti Pasquale Flacco rispondono con i numeri: 37 erano fino ad oggi in totale i posti letto tra Ortona e Chieti e 37 ne resteranno essendo stata potenziata la neonatologia del Clinicizzato di Colle dell’Ara.
“Inoltre, le nuove ambulanze destinate alle emergenze di mamma ( STAM) e bambino (STEN ) – conclude Paolucci- garantiranno quella assistenza, peraltro imposta dal Ministero, che finora in Abruzzo era territorialmente meno capillare e forse più precaria”.
Due dati per chiudere: il 40% dei bambini abruzzesi nasce a Chieti laddove il 90% dei parti regionali è naturale e senza complicazioni.