Nuovo sos al ministro Salvini del Comitato intercomunale sulla velocizzazione della Pescara- Roma che continua la battaglia contro il tracciato previsto per la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria
Ieri, in occasione della tappa aquilana, una delegazione del Comferr ha consegnato un documento al ministro dei trasporti Matteo Salvini.
In una nota si legge: “Abbiamo chiesto a gran forza la revisione del tracciato! Al ministro abbiamo consegnato le nostre ragioni. Ragioni che in definitiva si possono riassumere in due parole, o meglio due numero: 95, come i milioni di euro di espropri necessari per dare corso al progetto, e 13 come i chilometri di tracciato realizzabile con i suddetti espropri.Il documento consegnato a Salvini comprende anche la variante al progetto, la “soluzione alternativa” proposta dal comitato”.
Di seguito uno stralcio del documento consegnato al ministro Salvini:
“La preghiamo, prima di firmare l’accordo al CIPESS, così come anticipato dal premier Meloni, di farsi dire da Marsilio e da RFI che fine ha fatto questa alternativa. Veda se riesce Lei, perché noi non l’abbiamo compreso, a capire dove e quando è stata portata all’approvazione del VIA e quali sono state le azioni del governo della regione Abruzzo per venirci incontro e riportare a galla questa risolutiva variante.
Sappia che quelle case che qui si vogliono distruggere solo per la fretta di voler dare l’avvio dei lavori e magari prima del voto del 10 marzo, sono case costruite col sudore nei campi e rimesse dall’estero da parte dei nostri padri e dei nostri nonni. Il partito della Lega, così sensibile al radicamento nel territorio in ogni parte d’Italia, non può e non deve avallare progetti con valide alternative meno o nient’affatto invasive rispetto alla scelta di rispettabili tecnici cui è stata messa la fretta per non perdere i fondi PNRR che Lei ha già giustamente dirottato altrove.
Il nostro è un appello accorato, Le chiediamo solo di guardarci bene. Parli col commissario Macello, ma non si fermi alla prima generica risposta su problemi esondativi, perché la variante Plus l’avevano proposta loro e non possiamo credere che l’abbiano fatto solo per concludere in clima pacato il dibattito pubblico. Il nostro non è un movimento NO TAV, noi non ne facciamo un discorso di principio, chiediamo solo buon senso. Grazie per l’attenzione e restiamo fiduciosi in un positivo riscontro”.
Il servizio del Tg8