Rapina Banca Marche a Teramo: Tutti assolti per non aver commesso il fatto. Smontato il castello accusatorio a carico di due imputati.
Antonino Di Mauro di 49 anni e Domenico Ferrara di 52, accusati di aver messo a segno la rapina ai danni di Banca Marche del 9 aprile del 2014, nel corso della quale fu portato via un bottino di 70 mila euro. I due, che dovevano rispondere dei reati di rapina, sostituzione di persona e sequestro di persona erano stati arrestati dopo un’indagine durata 8 mesi e condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Teramo, con un’ordinanza notificata direttamente in carcere dove erano detenuti per altre vicende. Secondo quanto accertato dalle indagini i due erano entrati in banca con il volto travisato da occhiali e cappello e dopo essersi qualificati come agenti della Guardia di Finanza avevano minacciato i presenti con coltello e taglierino, tenendo in ostaggio il direttore, cassiere e clienti per quasi un’ora, in attesa dell’apertura temporizzata della cassaforte e del bancomat. Poi, prima di darsi alla fuga, avevano chiuso il direttore, cassiere e clienti in bagno minacciandoli di ritorsioni nel caso in cui avessero chiesto aiuto. Nel corso del processo, però, le accuse non hanno retto, in particolare il legale di Di Mauro ha prodotto alcune ricevute dalle quali é emerso che l’imputato quel giorno era a Messina a ritirare un pacco per il negozio del fratello. Lo stesso Pm Laura Colica aveva chiesto, in sede di requisitoria, l’assoluzione per entrambi gli imputati.