Rapina nel kebab a L’Aquila: arrestati due minorenni

Due minorenni sono stati arrestati dalla Polizia dell’Aquila per la violenta rapina avvenuta in un kebab lo scorso agosto

I minorenni, di 17 e 16 anni sono entrambi tunisini domiciliati all’Aquila. Sono stati arrestati dagli agenti della Squadra Mobile del capoluogo di regione con l’accusa di rapina aggravata in concorso e detenzione in concorso di sostanze stupefacenti.

I due in concorso con altri due complici maggiorenni, uno già identificato identificato e l’altro in corso di identificazione, lo scorso 28 agosto, hanno compiuto una violenta rapina ai danni del titolare di un esercizio commerciale di somministrazione e vendita di “kebab” del centro cittadino.

La polizia ha eseguito l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica per i Minorenni di L’aquila.

Uno dei minorenni, con precedenti di polizia per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, tentata rapina, estorsione e minacce, è stato
rinchiuso in un istituto penitenziario minorile di Bari. Nel corso dell’esecuzione della misura gli è anche stato notificato un provvedimento di D.A.C.U.R. (Divieto di accesso alle aree urbane), noto anche anche detto Daspo Urbano emesso nei suoi confronti dal questore di L’Aquila il 27 settembre scorso che si aggiunge ad un altro provvedimento di D.A.C.U.R. emesso a suo carico nelle scorse settimane dal questore. L’altro
minore è stato trasferito in una comunità protetta in provincia di Pescara.

Il titolare aveva sorpreso i quattro giovani nel bagno dell’esercizio commerciale in possesso di un panetto di hashish e li aveva invitati a lasciare il locale. Due di loro lo hanno colpito al volto e in varie parti del corpo causandogli ferite e perdita di sangue mentre gli altri due ne hanno approfittato per impossessarsi del telefono cellulare e di una giacca della vittima all’interno della quale era custodita parte dell’incasso pari a mille euro. Secondo l’accusa, uno dei due minori per favorire la fuga del gruppo ha minacciato la vittima che avrebbe dato fuoco al locale.

 

 

Gigliola Edmondo: