E’ uscito dal commissariato poco dopo le 18.00 uno dei tre rumeni arrestati per la rapina alla Villa dei coniugi Martelli a Lanciano. Insulti, spintoni, ma ha funzionato il cordone di protezione di Polizia e Carabinieri.
E alle Forze dell’Ordine sono stati poi riservati gli applausi delle centinaia di persone che per tutta la giornata, una volta diffusa la notizia dell’arresto del commando responsabile della drammatica rapina dei giorni scorsi alla villa dei coniugi Martelli, hanno presidiato il commissariato di Lanciano e l’abitazione di Via Roma, covo dei rapinatori. Intanto è ancora aperta la caccia al quarto uomo, di sicuro di nazionalità italiana. Si è parlato di un pregiudicato pugliese, ma la notizia non è stata confermata dagli inquirenti i quali hanno lasciato intendere che potrebbe trattarsi anche di una persona del posto. Si è diffusa anche la notizia di una donna come probabile basista, ma al momento quello che è certo è l’arresto dei tre rumeni di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, imparentati tra di loro. Quando sono stati fermati ieri sera poco dopo la mezzanotte stavano per fuggire da Lanciano, probabilmente diretti nel loro Paese, a bordo della Golf Nera usata per la rapina e con in tasca 3400 euro. Fondamentali alle indagini le immagini di videosorveglianza vicino al bancomat dove la notte stessa della rapina sono andati a ritirare i soldi con le carte di credito del chirurgo Carlo Martelli. I nomi degli arrestati: Costantin Aurel Turlica di 22 anni; Ion Cosmin Turlica di 20 anni e Aurel Ruset di 25 anni. Numerose le reazioni a cominciare dalle vittime, Niva Bazzan, la moglie di Martelli, alla quale i rapinatori hanno reciso un lobo dell’orecchio ha detto – io li perdono ma è lo Stato che non li deve perdonare. Carlo Martelli a cui anche il prefetto di Chieti oggi ha fatto visita, ha detto di essere più sereno. Numerosi i commenti anche del mondo politico, in particolare del Ministro dell’Interno Matteo Salvini che in un tweet parla di pene esemplari ora per questi delinquenti ed elogia le Forze dell’Ordine che in pochi giorni sono riusciti ad assicurare alla giustizia i responsabile di questo crimine così odioso.
In una nota la Procura di Lanciano parla di gravi indizi di colpevolezza:
“Le indagini – si legge nella nota – hanno consentito in pochissimi giorni di acquisire elementi di reità nei confronti dei cittadini stranieri per i reati di rapina, sequestro di persona, lesioni gravissime, porto d’arma; i predetti erano già monitorati per ipotesi investigative relative a reati contro il patrimonio”. Nella notte le Forze dell’Ordine, “già sulle tracce dei malviventi, ritenendo concreto il possibile allontanamento degli stessi dal territorio nazionale” hanno deciso di accelerare le investigazioni. E’ stata accertata “l’effettiva determinazione” dei tre “di darsi alla fuga in Paese estero e di comporre definitivamente il quadro probatorio con gli ulteriori tasselli necessari. Tale risultato è il frutto del patrimonio informativo delle Forze dell’Ordine e dalla nuova impostazione investigativa con cui si affrontano le investigazioni. Le indagini tuttora in corso prevedono ulteriori sviluppi”.
MARTELLI: “Mia collaboratrice non coinvolta” -“La mia famiglia da trent’anni si avvale, in casa, di una fidata collaboratrice italiana che non è mai stata né sentita né interrogata in merito alla vicenda”. Così il dottor Carlo Martelli, appena dimesso dall’ospedale di Lanciano, ha voluto precisare in merito al possibile coinvolgimento nelle indagini, come invece emerso nel corso della giornata da ipotesi investigative, di una donna indicata come ‘collaboratrice familiare’ e ‘vicina ai malviventi’.
Ulteriori particolari saranno resi noti in conferenza stampa domani alle ore 11 negli uffici della Procura della Repubblica di Lanciano.