Primi effetti dei controlli nei confronti di chi beneficia del reddito di cittadinanza, indagato a Teramo un 40enne che percepiva il reddito ma lavorava in nero.
Sul tavolo del Pm di Teramo Davide Rosati il fascicolo della prima, forse, ma certamente non ultima inchiesta di violazione delle norme che regolano il reddito di cittadinanza. Un uomo di 40 anni avrebbe indebitamente percepito per due mesi un assegno di 600 euro pur lavorando in nero nel settore edilizia. Nella richiesta l’uomo aveva certificato il suo stato di disoccupazione e specificato il basso reddito della moglie. Dalle indagini, però, condotte dalla Guardia di Finanza è risultato che l’uomo svolgesse in nero attività di operaio in una ditta edile e per questa ragione è stato denunciato anche il suo datore di lavoro. Il Gup ora dovrà decidere se rinviarlo a giudizio, ma intanto l’Inps ha già provveduto a sospendere l’erogazione del reddito.