La Guardia di Finanza dell’Aquila ha sequestrato beni per quattro milioni di euro nell’ambito di una inchiesta che ha accertato la presenza di una impresa “cartiera” dedita all’emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti nei confronti di altre attività. Due persone sono agli arresti domiciliari e quattro hanno obbligo di dimora
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del Comando Provinciale dell’Aquila, ieri, hanno eseguito le ordinanze di misure cautelari, emesse dal Gip del tribunale su richiesta della Procura della Repubblica aquilana, nei confronti di due persone della provincia di Caserta (una delle quali è un commercialista), una della provincia di Foggia, una dell’Aquila e di due cittadini di nazionalità albanese.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di L’Aquila, sono state avviate in concomitanza con una attività di verifica fiscale, condotta dai finanzieri nei confronti di un’impresa che formalmente opera nel settore edile.
Nel corso delle complesse e articolate investigazioni economico-finanziarie, è stata accertata la presenza di una impresa “cartiera” dedita all’emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti nei confronti di altre attività del settore edile e dei servizi. Al titolare dell’impresa sono state contestate anche le ipotesi di reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti per lavori fittizi, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione della documentazione contabile, indebite compensazioni di
debiti tributari di terzi mediante utilizzo di crediti IVA propri di fatto “inesistenti”e autoriciclaggio.
Dopo aver effettuato ulteriori approfondimenti investigativi la Guardia di Finanza ha accertato il trasferimento di somme emesse tramite fatture per operazioni inesistenti in capo a soggetti terzi per ostacolare l’identificazione della provenienza illecita. Il monitoraggio dei flussi finanziari è un importante ed efficace metodo per l’individuare i capitali di origine illecita e prevenire e contrastare forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.