Nessun emendamento proposto dai Comuni e da Anci sulla ricostruzione post sisma in Centro Italia e’ stato inserito nel decreto Sbloccacantieri.
Nonostante qualche misura in favore delle comunità colpite nell’area etnea, questi Comuni non hanno ricevuto l’attenzione che meritano. C’e’ profonda delusione e fortissima preoccupazione, per questo i comuni del cratere sismico lanciano un nuovo appello al governo di intervenire per trovare una soluzione condivisa. Cresce il malumore tra i sindaci dei territori colpiti dal terremoto del Centro Italia del 2016. A guidare la protesta c’è il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto: una situazione che è stata anche al centro dell’incontro svoltosi in provincia a Teramo alla presenza del presidente della regione Marsilio.
” Serve che gli amministratori dei piccoli comuni colpiti possano avere i necessari permessi per assentarsi dal lavoro e dedicarsi alle attività del comune in ricostruzione. Serve poter disporre delle anticipazioni di cassa e di tesoreria per poter pagare fornitori e contributi di autonoma sistemazione ai cittadini, nonché la proroga dei mutui contratti dai Comuni e le disposizioni per agevolare lo svolgimento del prossimo anno scolastico, che potrebbe essere a rischio. Questo e’ davvero il minimo se si vuole sbloccare il pantano della ricostruzione nel centro Italia. I sindaci delle comunità colpite sono tutti molto spaventati e delusi per quanto accaduto. Confidiamo che le nostre istanze possano essere accolte, perché lo Sbloccacantieri chiude con le ultime sedute del Senato, sapendo che alla Camera non si potrà modificare visti i tempi molto ristretti”.
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