Questo pomeriggio, è stato ascoltato al Tribunale di Pescara, l’ex sindaco di Farindola Antonio De Vico in merito della tragedia di Rigopiano.
Ascoltato, oggi, in relazione alla tragedia di Rigopiano, l’ex sindaco di Farindola Antonio De Vico, in carica dal 2009 al 2014, in relazione all’attività omissiva legata alla mancata adozione del nuovo piano regolatore generale del Comune di Farindola e alla mancata convocazione della commissione valanghe. L’ex sindaco ha così detto al termine dell’interrogatorio di questo pomeriggio:
“Siamo venuti per dimostrare che non dicevo bugie sul fatto che la Commissione valanghe, da me peraltro istituita, non era più’ stata convocata proprio per la mancanza di emergenze. I carabinieri forestali hanno prodotto tre fax, risalenti a un periodo compreso tra il 2010 e il 2013, in cui si diramavano segnalazioni di rischio valanghe 2 e 3, ma non di rischio 4, ovvero di emergenza, come poi sarebbe accaduto soltanto nel gennaio del 2017. Non ci fu convocazione della Commissione valanghe, perché’ non ce n’era bisogno. La stessa prefettura esortava a valutare l’opportunità’ di convocare la Commissione valanghe, quindi non c’era nessun obbligo, per me o per chi mi e’ succeduto, di istituire la Commissione. “
Il suo avvocato ha evidenziato:
“La Commissione era convocabile in qualsiasi momento ed esisteva perché’ lui virtuosamente l’aveva creata esercitando una facoltà. Non esisteva alcun obbligo di istituirla quando lui l’ha creata. Quindi non c’era un obbligo sulla base del quale creare una posizione di garanzia rispetto alla quale si possano individuare delle omissioni”