Il ministro dell’Interno Matteo Salvini annuncia 10 milioni per i familiari delle vittime dell’hotel Rigopiano. Intanto la Procura della Repubblica di Pescara fa notificare gli avvisi di garanzia ai 7 indagati dell’inchiesta bis.
Il vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, parlando di un intervento ad hoc messo a punto dal Viminale, ha detto oggi che, con un intervento di legge in favore dei familiari delle 29 vittime della tragedia di Rigopiano, avvenuta il 18 gennaio del 2017, il Ministero dell’Interno stanzierà 10 milioni di euro per aiutare “chi ha perso tutto in quelle drammatiche ore”.
Matteo Salvini dovrebbe recarsi a Farindola venerdi’ prossimo, 18 gennaio, in occasione dell’anniversario della tragedia compatibilmente con gli impegni di governo.
Anche il Movimento 5 Stelle rivendica il provvedimento e fa sapere di aver presentato un emendamento al Decreto Semplificazioni che stanzia risorse per i familiari delle vittime e i superstiti dell’hotel Rigopiano.
Il sottosegretario di Stato Gianluca Vacca afferma”Sono contento che un segnale forte arrivi oggi dallo Stato. Da abruzzese e membro del Governo sono molto soddisfatto del lavoro dei Senatori M5S che hanno operato affinché nel decreto Semplificazioni venisse introdotto un emendamento che stanzia 10 milioni di euro per le famiglie delle vittime e per i sopravvissuti che hanno subito lesioni nella tragedia dell’Hotel Rigopiano”.
Intanto, nell’ambito dell’inchiesta bis riguardante la tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, la Procura della Repubblica di Pescara ha fatto notificare gli avvisi di garanzia nei confronti dei sette indagati accusati di depistaggio e frode processuale.
Nelle notifiche, effettuate dai carabinieri forestali, diretti dal tenente colonnello Annamaria Angelozzi, viene riportato anche l’invito a comparire, in occasione degli interrogatori in programma il prossimo 17 gennaio, ai sette indagati: l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, i due viceprefetti distaccati Salvatore Angieri e Sergio Mazzia, i dirigenti Ida De Cesaris, Giancarlo Verzella, Giulia Pontrandolfo e Daniela Acquaviva.
Gli indagati sono accusati di aver occultato, nel corso delle indagini della squadra mobile di Pescara, il brogliaccio delle segnalazioni pervenute, il giorno della tragedia, al Centro coordinamento soccorsi della Prefettura per nascondere la telefonata effettuata per chiedere i soccorsi ,alle 11,38, dal resort di Farindola, dal cameriere Gabriele D’Angelo, una delle 29 vittime della tragedia.
Sul fronte giudiziario arriva una ferma “condanna” per gli attacchi ai magistrati “vittime di insulti e intimidazioni, piu’ o meno esplicite, sui social network”. Questa la posizione della Giunta dell’Anm Abruzzo, che, chiedendo anche un intervento di “tutela” da parte del Csm, denuncia il “rischio di delegittimazione che la diffusione di notizie non complete o comunque semplicisticamente riportate puo’ causare alla magistratura tutta e a quella pescarese, impegnata nel delicato procedimento relativo al crollo dell’hotel Rigopiano, in particolare” .Il richiamo e’ alla notizia, apparsa sulla stampa nazionale, secondo cui “il padre di una delle vittime del tragico crollo dell’hotel Rigopiano e’ stato condannato in sede penale dal tribunale di Pescara al pagamento di una multa per aver portato in memoria del figlio, insieme alla propria coniuge, i fiori nel luogo, sottoposto a sequestro, in cui si verifico’ il crollo”.