Un arresto da parte dei carabinieri di Chieti a seguito di un’aggressione avvenuta al casello dell’A14 dell’autostrada nel territorio comunale di Rocca S.Giovanni.
Un uomo di 51 anni, Antonio Fiabane, residente a Pieve di Soligo (Treviso), e’ stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio per un’aggressione avvenuta lo scorso 12 aprile nei pressi del casello autostradale dell’A14 di Lanciano (Chieti). La vittima e’ un 56enne originario di Termoli, da anni domiciliato a Vasto (Chieti), con interessi in Brasile, socio in affari di Fiabane verso il quale sembra fosse debitore di svariate decine di migliaia di euro. Sembrava un incontro come tanti per parlare della situazione che ormai si protraeva da tempo e risolvere il problema civilmente. Una volta arrivati sul posto, invece, il trevigiano, giunto alla guida di un furgone – secondo la ricostruzione degli inquirenti -, in modo garbato, lo aveva invitato a prendere un cartone di vino che gli aveva portato. Il malcapitato, ignaro di quello che di li’ a poco gli sarebbe accaduto, aveva aperto il portellone e si era chinato per afferrare il cartone di vino.
I particolari dell’operazione sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa dal maggiore Roberto Ragucci, comandante della Compagnia di Ortona, dal maggiore Marcello D’Alesio, comandante del Nucleo Investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Chieti e dal tenente Giuseppe Lambriola del Norm di Ortona.
Proprio in quel momento Fiabane lo aveva aggredito alle spalle e dopo averlo piu’ volte colpito con scariche elettriche, verosimilmente con una pistola taser, aveva infierito su di lui con violenti colpi sul corpo per poi legarlo ai polsi con delle fascette da elettricista. Nel corso dell’aggressione l’indagato aveva tentato anche di spingere il 56enne all’interno del furgone senza pero’ riuscirvi a causa della stazza molto robusta della vittima e della reazione dello stesso. Ad un certo punto Fiabane, notando che alcune persone si erano fermate e stavano andando in soccorso della vittima, aveva subito tagliato le fascette ai polsi dell’aggredito e si era dato alla fuga col furgone imboccando l’autostrada. Le indagini dei carabinieri della stazione di Fossacesia e del nucleo operativo e radiomobile di Ortona, supportati dal nucleo investigativo del comando provinciale di Chieti, hanno immediatamente consentito di raccogliere importanti elementi probatori a carico di Fiabane e accertare che l’uomo fosse diretto verso Nord. L’indagato e’ stato rintracciato nel corso della nottata nella sua abitazione in provincia di Treviso, dove sono stati sequestrati il furgone Fiat Doblo’ utilizzato per l’agguato e i vestiti sporchi di sangue che indossava al momento del fatto. Ieri sera Fiabane, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Lanciano su richiesta della locale procura, e’ stato arrestato e rinchiuso in carcere.