Il giornalista e scrittore abruzzese Rossano Orlando presenta libro “Il senso e la misura. Il dio denaro, il rifiuto della moderazione e i valori perduti” (Edizioni IlViandante). Prefazione curata da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera contro i soprusi delle mafie
Il giornalista del quotidiano il Centro Rossano Orlando presenta la sua nuova fatica letteraria. Si tratta di un saggio che invita a riflettere sui due termini senso e misura. Affiancare il senso alla misura è un’operazione perfetta se l’intermediario tra queste due voci è il denaro. I compensi ricavati dall’autore dalle vendite del volume, come è scritto a pagina 2, saranno devoluti in
beneficenza.
Nella nota editoriale si legge che <Se il denaro è ormai la misura di tutte le cose, il fine della nostra esistenza, esso è in grado di dare, purtroppo, anche un senso alla nostra vita: tutto è orientato verso di sé. E incentrare la vita sul denaro significa rifiutare la moderazione, che non è altro che il rigetto della misura, con uno slittamento del senso negli eccessi. In buona sostanza non si ha più il “senso della misura”, cioè non si riconosce più il limite al quale fermarsi per non eccedere. Il motto di oggi è “andare oltre”, fare sempre qualcosa di più, salvo poi ritrovarsi nel pieno delle delusioni, con tutto ciò che ne scaturisce>.
Il volume è arricchito di riferimenti ai classici della letteratura italiana e internazionale, rivisitati nella chiave di lettura del tema conduttore, “coinvolgendo” Manzoni, Aristotele, Vasco Rossi, Boito, Baum, Shakespeare, San Francesco, Guareschi, Andersen, Oresme. Eiximenis, Verga, Silone, Gogol’, i Beatles e tanti altri, e sviluppando anche il pensiero del “monetarista rivoluzionario” abruzzese Giacinto Auriti e di Papa Francesco.
Don Luigi Ciotti scrive nella prefazione: <Rossano, attraverso le sue letture e le sue riflessioni ci accompagna a scoprire che cosa tiene al guinzaglio le nostre vite e ci impedisce di esprimerle pienamente, così come impedisce alla società di progredire verso quel futuro di giustizia, di libertà, di dignità e diritti che tutti vogliono a parole, ma per il quale pochi si assumono la responsabilità di agire>.