Ruzzo Reti, 20 mln di opere ma aumenti in bolletta

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A partire dal 2016 saranno ben 20 i milioni di euro che la società acquedottistica della Ruzzo Reti investirà sul territorio provinciale teramano,

Questa somma servirà per la  manutenzione delle reti idriche e degli impianti di depurazione, inoltre nel 2015 i conti della società hanno fatto registrare un  graduale miglioramento questo anche grazie alle scelte fatte per contenere le spese e tagliare i costi superflui. La spesa annua prevista per l’utenza media  (euro/150 metri cubi di acqua erogati) è passata da 197 a 227 euro, questo questo per  finanziare i nuovi investimenti. Un aumento netto di 30 euro che, rapportato alla spesa media preventivata dagli altri gestori del servizio idrico, pone comunque in un’ideale classifica la Ruzzo Reti al penultimo posto in Abruzzo.

Presidente della Ruzzo Reti Antonio Forlini ha dichiarato che “L’intervento più importante, tra quelli avviati nel 2015, è stato infatti lo spostamento dell’adduttrice danneggiata da una frana in località Pastino di Tossicia, che l’anno scorso fece restare a secco una parte consistente degli utenti teramani. Da segnalare anche l’intervento di ricerca di perdite a Giulianova, dove al fine di migliorare l’approvvigionamento idrico nel corso dell’estate e si è proceduto alla riattivazione del tratto finale del cosiddetto Tronco Tordino.
Nel corso del 2015, inoltre, sono state effettuate le gare d’appalto per la realizzazione del nuovo depuratore di Alba Adriatica e del primo lotto di quello di Tortoreto Lido, nonché l’eliminazione di piccoli impianti nella zona di Civitella del Tronto e Villa Lempa e una serie di interventi minori e di ammodernamento su altre linee. La Ruzzo Reti sta anche concordando con la Regione un piano per l’eliminazione e la messa a norma delle circa 400 fosse Imhoff, situate soprattutto nelle aree interne della provincia; nel frattempo, già nel corso del 2015, si è proceduto alla pulizia della gran parte di esse, con uno sforzo straordinario in termini di uomini e mezzi.”

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Federico Di Luigi: