Saldi al via in Abruzzo, ma si teme l’effetto black friday

Saldi al via anche in Abruzzo: le svendite di fine stagione sono iniziate oggi e andranno avanti fino al 3 marzo. Si teme l’effetto black friday che potrebbe ridurre il giro di affari.

Grazie, abbiamo già dato. Dal black friday a Babbo Natale le occasioni di spesa sono state così tante che non tutti potranno cogliere pure i saldi di fine stagione. A farlo, secondo le stime, saranno una quindicina di milioni di famiglie, in tutta Italia. In Abruzzo si comincia oggi e si va avanti fino al 3 marzo. Anche se i saldi invernali di fatto sono  già partiti in 1 negozio su 3, visto che i commercianti hanno anticipato l’avvio ufficiale degli sconti proponendo prodotti ribassati ai clienti abituali tramite l’invio di mail, sms e messaggi WhatsApp.

Dicono che quest’anno immoleremo sull’altare dei saldi dai 140 ai 160 euro a testa. Tuttavia, quando si tratta di medie statistiche, è buona regola tenere sempre a mente la vecchia faccenda del pollo: se in un gruppo di dieci persone vengono mangiati dieci polli, non è affatto detto che ciascuno ne abbia mangiato almeno uno. Comunque, quelli che spenderanno, lo faranno consapevoli delle opportunità, ma anche dei tranelli che offre il mercato delle svendite stagionali. Come sempre, vanno tenuti a mente classici consigli anti fregatura: i negozianti, ad esempio, hanno l’obbligo di indicare il prezzo originale dei prodotti in promozione, vicino alla percentuale di sconto e al prezzo finale. Ma come verificarlo? Sarebbe meglio, per esempio, “puntare” un articolo prima dei saldi e verificare poi l’effettivo sconto applicato, ma è anche vero che fare acquisti si tramuterebbe in una sorta di lavoro a tempo pieno, quindi è probabile che si finisca col fidarsi del negoziante, senza se e senza ma. Gli sconti si possono applicare solo sui prodotti a carattere stagionale ritenuti di moda, ossia quelli che probabilmente resterebbero sul gozzo se invenduti. Gli articoli in saldo dovrebbero essere esposti in aree separate rispetto a quelli non in promozione, per non confondere la clientela. Un altro suggerimento valido è l’invito a non lasciarsi affascinare dai ribassi esagerati, il massimo dovrebbe essere il 60% e non oltre. I capi acquistati in saldo non sempre si possono cambiare, dipende dal negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme, nel qual caso è tenuto a sostituirlo. L’esercente non è obbligato a garantire la prova dei capi, mentre deve necessariamente accettare il pagamento con carta di credito.

Secondo le stime saranno circa 15 milioni di famiglie a fare acquisti in questa tornata, per un giro d’affari che dovrebbe superare di poco i  cinque miliardi di euro. Tutte le stime concordano sul rischio che la stagione dei saldi invernali si concluda con un calo rispetto alla precedente, soprattutto per colpa del black friday – fisico o virtuale – che ha già fagocitato le tasche di tante persone, e delle feste di Natale, che non consentono di procrastinare i regali da mettere sotto l’albero. I commercianti sono preoccupati anche per la concorrenza rappresentata dalle vendite on line.

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