Criticità sui servizi, sulle strutture, sul personale che manca. L’Ossevatorio salute mentale Abruzzo lancia la mobilitazione e chiede alla Regione impegni concreti
I dati sulla salute mentale in Abruzzo sono preoccupanti ma non tanto per i dati in se piuttosto per la carenza di servizi e personale.
Questo almeno è quanto ha denunciato l’Osservatorio salute mentale Abruzzo che lancia una mobilitazione con una raccolta di firme per chiedere alla Regione Abruzzo e non solo impegni precisi.
I servizi territoriali sono carenti, questo emerge in estrema sintesi, serve personale e anche una formazione migliore per questo, un coordinamento complessivo tra sanità, centri di salute mentale o centri diurni, insomma di tutti gli attori che operano in questo delicato settore.
In Abruzzo la situazione per chi soffre di una malattia mentale è insostenibile, il Covid ha solo aggravato un problema già esistente. Le criticità maggiori sono su strutture, personale e qualità del servizio.
Per questo alla Regione si chiede di destinare il 5% delle risorse del Fondo sanitario alla salute mentale ma anche di promuovere una rete di servizi, di potenziare i centri di salute mentale e creare un tavolo tecnico vero.
La mobilitazione, lanciata in occasione della giornata mondiale della salute mentale è sostenuta dall’osservatorio con le associazioni Altri Orizzonti, Arci, Cosma, 180 Amici dell’Aquila, Percorsi e i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
Il Servizio del Tg8: