A Pescara oggi medici chirurghi e infermieri si sono confrontati con esperti sul “Salvataggio dell’arto”. Responsabile scientifico del simposio la dottoressa Mirta D’Orazio
Fornire un aggiornamento ai discenti sui temi emergenti, migliorare le capacità relazionali e comunicative, fare acquisire conoscenze teoriche e pratiche sulle recenti innovazioni: è stato questo l’obiettivo del convegno al quale hanno partecipato medici chirurghi di Angiologia, Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare, di Radiodiagnostica, Medicina legale, medici di medicina generale e infermieri. Tra i temi affrontati: il trattamento delle patologie aorto-iliache caratteristiche nella donna, la rivascolarizzazione iliaca, l’approccio ibrido nell’arteriopatia periferica, il rischio cardiovascolare nel paziente con PAD, le rivascolarizzazioni chirurgica sovragenicolare, endovascolare sovragenicolare, chirurgica sottogenicolare ed endovascolare sottogenicolare, l’informazione medico-scientifica al giorno d’oggi, l’uso del PRP nella guarigione di lesioni complesse, cosa fare quando un paziente non è rivascolarizzabile, la terapia medica nel paziente arteriopatico, l’introduzione alle ferite difficili, VAC Therapy e di gestione delle ferite difficili.
La dottoressa Mirta D’Orazio è responsabile dal 2014 del reparto di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare della casa di Cura Pierangeli di Pescara ( Gruppo Synergo). Introducendo i lavori ha spiegato che “Il salvataggio degli arti inferiori rappresenta il trattamento terapeutico estremo finalizzato alla conservazione della funzionalità di un arto, da ischemia critica complicata o meno da diabete mellito”.