Sei mezzi pesanti sono stati sequestrati dalla polizia in un’azienda di San Salvo. Il titolare è stato deferito alla magistratura.
Sei mezzi pesanti sequestrati in un’azienda di San Salvo dalla Polizia di Stato e dalla Polstrada. Il rappresentante legale della società di autotrasporto è stato deferito alla magistratura per aver manomesso la corretta registrazione dei dati dei veicoli determinando problemi sulla sicurezza ma anche grave pregiudizio per la prevenzione dei disastri ed infortuni sul lavoro. Dall’analisi dei dati effettuata dal Police Controller sono state rilevate anomalie e, quindi, gli agenti hanno ispezionato il cablaggio dell’apparato cronotachigrafo digitale. E’ stata accertata una interruzione nel collegamento tra il cronotachigrafo ed il trasmettitore di impulsi, sensore ‘Kitas’, che deve funzionare obbligatoriamente senza soluzione di continuità. La Polizia ha verificato la presenza di un interruttore con il quale il conducente del veicolo pesante impediva all’impianto cronotachigrafico di registrare la propria attività lavorativa risultando a riposo pur durante la marcia del mezzo. Secondo gli inquirenti è stata così elusa ogni tutela per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Secondo la Polizia di Stato, l’indagato, con tale strategia, “ha anteposto i propri vantaggi economici, conseguente alla non osservanza dei tempi di guida e di riposo né dei limiti di velocità imposti, rispetto all’incolumità dei propri dipendenti e degli altri utenti della strada. Si tratta di una illecita strategia commerciale che costituisce un vero e proprio atto di concorrenza sleale nei confronti delle altre ditte di autotrasporto che, rispettando i tempi di guida e riposo nonché i limiti di velocità, vanno incontro a costi più alti”.