Tornerà ad ottobre il processo sui tetti di spesa alle cliniche private, della Regione Abruzzo, relativi all’anno 2010. Gli imputati pronti ad avvalersi della prescrizione.
Al centro della vicenda, davanti al tribunale collegiale di Pescara, i contratti delle case di cura che, secondo l’accusa, sarebbero stati estorti agli imprenditori della sanità privata con la minaccia del disaccreditamento. Il procedimento vede imputati, con le accuse, a vario titolo, di falso, violenza privata e abuso d’ufficio, l’ex presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, oggi unico presente in aula, l’ex sub commissario alla sanità Giovanna Baraldi, l’ex assessore regionale. Lanfranco Venturoni e due tecnici dell’agenzia per i servizi regionali, Francesco Nicotra e Lorenzo Venturini. Il presidente del tribunale collegiale, Maria Michela Di Fine, ha fissato la prossima udienza per l’11 ottobre.
Considerando che la prescrizione interverrà da agosto – a meno di improbabili rinunce alla prescrizione, già escluse dai legali degli imputati – il processo appare destinato a concludersi tra pochi mesi. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Andrea Papalia, Chiodi, in qualità di ex commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi della sanità, avrebbe fatto firmare alle cliniche private contratti di prestazione di assistenza ospedaliera collegando la firma al pagamento dei crediti che le cliniche vantavano nei confronti della Regione. A fronte dei tagli, alle cliniche sarebbe stato promesso un recupero attraverso incentivi legati alle cure di pazienti non abruzzesi. Ma, secondo le case di cura che si sono costituite parte civile nel procedimento, la promessa del recupero fatta da Chiodi e dalla Baraldi si sarebbe rivelata un “falso”.
“Non so se rinuncerò alla prescrizione, ad agosto deciderò” Questo ha dichiarato all’agenzia ANSA, l’ex presidente della Regione Gianni Chiodi, imputato insieme ad altre quattro persone, nel processo sui tetti di spesa alle cliniche private. Immediata la replica dell’avvocato di parte civile della Synergo Tommaso Marchese:
“Singolare che un imputato si riservi di rinunciare alla prescrizione ad agosto, quando avrebbe potuto farlo già nell’udienza di oggi, ma soprattutto dopo che il presidente del tribunale collegiale, Maria Michela Di Fine ha correttamente aggiornato l’udienza ad ottobre, cioè quando i termini di prescrizione saranno scaduti.”