Dopo l’incontro a Roma di ieri sera, la Regione Abruzzo è sostanzialmente fuori dal commissariamento della sanità.
Ma sono due le notizie giunte da Roma, perchè la nostra regione e’ anche la prima d’Italia ad avere la rete ospedaliera approvata. Sono stati questi dunque i principali verdetti emersi dal tavolo di monitoraggio, svoltosi ieri sera a Roma. Un incontro che ora segna una data epocale per il sistema sanitario regionale. Come spiegato dall’assessore alla Sanità Silvio Paolucci questa mattina a Teramo per presentare il nuovo piano sanitario per la provincia.
“Ora dovremo solo approvare con una delibera di Giunta, la prima dopo anni e anni, che ratificherà il piano e il passaggio dei poteri, e verrà trasmessa alla conferenza Stato-Regioni e poi al Consiglio dei ministri. Il tavolo di monitoraggio ha quindi decretato una volta per sempre che gli adempimenti previsti dal decreto di commissariamento sono esauriti. In definitiva, l’uscita vera e propria ora è legata al lavoro della Regione. Stiamo già lavorando alla delibera di Giunta regionale, la prima dopo 8 anni sulla programmazione che con ogni probabilità ci sarà entro la fine del mese.”
Mentre sul fronte della riorganizzazione sanitaria per la provincia teramana, l’assessore ha annunciato che:
“Il Mazzini di Teramo sarà ospedale di primo livello, mentre gli altri presidi si specializzeranno in un determinato settore, a Giulianova la cardiologia, a Sant’Omero il servizio materno-infantile e ad Atri si intensificano Pediatria, Fibrosi cistica e diagnostica.”
Di seguito la dichiarazione integrale dell’assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, circa la crescita dei Lea e la prossima fine del commissariamento in Abruzzo, annunciati in conferenza stampa.
“Per il secondo anno consecutivo e migliorando di molto quello che era accaduto nello scorso anno, abbiamo conseguito la piena adempienza sui livelli essenziali di assistenza, perché abbiamo investito sulla prevenzione e sugli screening e anche sulla rete di emergenza-urgenza che per la prima volta ha ricevuto un importante riconoscimento poiché siamo riusciti a ridurre il tempo di risposta per ‘allarme target per i codici rossi’: un passaggio molto importante per la salute dei cittadini. La crescita sugli obiettivi salute e la sostenibilità del sistema ha consentito di esaurire tutti i punti che erano stati indicati nel mandato commissariale. Paolucci ha spiegato che anche quest’anno è stato registrato l’equilibrio economico che, “anche se è stato raggiunto con alcune sopravvenienze straordinarie attive, ha in sé tutte le coperture necessarie per procedere anche a un restringimento delle risorse nazionali. Raggiungiamo un traguardo che dovrebbe inorgoglire tutta la comunità degli Abruzzesi, essendo la nostra la prima Regione d’Italia ad avere concluso positivamente l’iter di riordino dell’intera rete ospedaliera”. Nei prossimi giorni la Giunta regionale metterà all’ordine del giorno un provvedimento che faccia accedere al percorso di uscita con il trasferimento dei poteri, così come prevede la Legge n. 191/2009; successivamente la deliberà passerà al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e subito dopo si sottoporrà al riconoscimento del Consiglio dei Ministri. “Ora”, ha detto l’assessore, “c’è un altro percorso da fare: garantire la qualità e gli esiti delle cure, cioè migliorare ed elevare la qualità dell’assistenza; e oggi sarà più semplice poterlo fare”. Quanto ai tagli in sanità e alla riclassificazione degli ospedali, Paolucci ha detto che la “nuova rete ospedaliera non taglia nulla in quanto il numero dei posti letto rimarrà invariato”. La riorganizzazione della rete è stata razionalizzata secondo un modello che ha previsto due momenti: in primo luogo il potenziamento della rete emergenza-urgenza per garantire al cittadino un percorso capace di minimizzare i tempi di percorrenza rispetto alla soluzione di problematiche tempo/dipendenti (ictus, trauma e infarto) e in secondo luogo la valorizzazione dei know-how degli operatori in modo da concentrare l’esperienza e aumentare il numero degli interventi nei presidi vocati.