E’ morta la cavalla che era rimasta agonizzante per giorni a Sant’Eufemia a Maiella dopo un probabile attacco dei lupi. Le associazioni animaliste denunciano i responsabili
In una nota LNDC Animal Protection, Progetto Islander e IHP Italian Horse Protection spiegano che, nonostante gli sforzi, non sono riuscite a salvare l’animale. Leggi anche: Sant’Eufemia a Maiella: cavalla attaccata da un branco di lupi e annunciano che si rivolgeranno alla Procura della Repubblica “affinché vengano individuate le responsabilità: “A partire dal proprietario, per verificare se le cure prescritte dal suo veterinario siano state realmente somministrate o meno”.
Nella nota si legge inoltre che “Dopo una giornata trascorsa invano a sollecitare e attendere risposte che non sono arrivate, nella serata del 16 agosto, le associazioni erano anche riuscite a convincere il proprietario a cedere la cavalla in modo da tentare di curarla ma era necessario l’intervento della ASL che è avvenuto la mattina successiva, oggi 17 agosto, e l’animale è purtroppo spirato davanti ai loro occhi. Da quanto appreso, sembrerebbe inoltre che il proprietario dell’animale non avesse effettuato la terapia prescritta dal suo veterinario.
Vogliamo andare a fondo di questa storia e capire esattamente cosa è successo, quindi sporgiamo denuncia auspicando che venga fatta la dovuta chiarezza su tutto. A partire dal comportamento del proprietario della cavalla e la sua presunta negligenza nel curarla, ma è necessario fare chiarezza anche sull’operato dei Carabinieri e della ASL veterinaria perché è palese che qualcosa nel sistema non ha funzionato come avrebbe dovuto. Perché non sono intervenuti i Carabinieri Forestali? Perché la ASL veterinaria non è intervenuta tempestivamente? Perché il proprietario non ha provveduto a far visitare nuovamente la cavalla se la cura prescritta dal suo veterinario, sempre che sia stata somministrata correttamente, non aveva alcun effetto? Perché la cavalla è dovuta morire tra atroci sofferenze senza ricevere l’adeguata assistenza? Vogliamo risposte per tutte queste domande e vogliamo che ognuno si assuma la responsabilità che gli compete per quanto accaduto. Ecco perché ci rivolgiamo alla Procura e attendiamo i risultati della necroscopia. Saremo in prima linea per cercare di dare giustizia a questo povero, ennesimo animale vittima della negligenza e dell’incuranza umana”.