Le sanzioni del Dipartimento del Tesoro statunitense alla società P.B.Tankers mettono a rischio anche decine di posti di lavoro nel campo petrolifero Rospo Mare. Sos della Cisl Abruzzo e degli operatori del settore.
Ha ricadute negative anche sul settore petrolifero abruzzese la decisione assunta lo scorso 12 aprile dall’OFAC, l’ Ufficio per il controllo delle attività estere del Dipartimento del Tesoro del Governo degli Stati Uniti d’America che ha proceduto all’inserimento della P.B. Tankers nella lista delle società sanzionate per attività operate nell’ambito dell’economia petrolifera venezuelana. Tra queste attività, infatti, c’ è anche la gestione della nave di stoccaggio Alba Marina, situata al largo delle coste a sud di Vasto e funzionale alle attività estrattive del Campo Rospo Mare. A lanciare l’allarme è Amelio Angelucci, segretario generale aggiunto della Cisl Trasporti Abruzzo Molise. Tra le aziende penalizzate dal provvedimento di Trump c’è la Servimar di Ortona, nata nel 1984, ma avviata già nel 1964 da Carlo Borromeo, fondata per operare al servizio delle compagnie che rivolgono i propri sforzi verso la ricerca e la coltivazione di combustibili fossili, per garantire la sicurezza in ambito portuale e a bordo delle navi adibite alle operazioni connesse all’estrazione e al trasporto del petrolio non raffinato.
Sulla vertenza sono intervenute anche le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil settore trasporti , con una nota del 16 maggio scorso, che hanno avviato un confronto con P.B. Tankers coinvolgendo anche la rappresentanza degli armatori Confitarma. L’obiettivo è arrivare a breve ad una soluzione condivisa che garantisca occupazione e produzione.
Il segretario Angelucci spiega che “La decisione del Dipartimento del Tesoro statunitense ha determinato il blocco di tutte le attività operate da P.B. Tankers sull’Alba Marina, tanto che tutte le attività estrattive sono ferme oramai dal primo di maggio scorso. E’ una situazione questa che interessa 24 marittimi diretti e decine di altri lavoratori tra dipendenti Edison ed indotto.
E’ a rischio una fetta importante dell’economia di un territorio a cavallo tra Abruzzo e Molise, tenuto conto che stiamo parlando di 30 pozzi di produzione attivi dal 1982. C’è la necessità di attivare subito un confronto con la proprietà del Campo, ovvero la Edison, per trovare le soluzioni adeguate a salvaguardare intanto i dipendenti della P.B. Tankers, i primi a risentire di questa situazione, ed a cascata un intero comparto che non potrà reggere a lungo il fermo delle attività”.