Dopo le scritte fasciste scoperte sul monumento alla Brigata Maiella a Bologna la Fondazione Brigata Maiella esprime il proprio sdegno per l’ennesimo grave atto di deturpamento del monumento che si trova nel quartiere Savena. “Aumenteremo gli sforzi per lasciare tracce visibili che moltiplichino il ricordo dei Maiellini”.
La Fondazione riafferma la piena solidarietà alla comunità democratica della città di Bologna, il cui solo tempestivo intervento ha permesso lo svolgimento delle celebrazioni del 25 aprile 2020.
In una nota si legge che “Nella difficile situazione attuale, la Fondazione si era già impegnata ad amplificare lo sforzo messo in atto dalla amministrazione comunale ritrasmettendo in diretta sui propri canali la cerimonia ufficiale che si è svolta nella cornice di Piazza del Nettuno nella ricorrenza della Liberazione della città, il 21 aprile 2020.
In altre occasioni il monumento dedicato ai partigiani abruzzesi, che per primi arrivarono da Liberatori nel capoluogo dell’Emilia Romagna, segnando così l’epilogo del nazifascismo, era stato oltraggiato con scritte inneggianti al Duce. L’ultima delle quali risale appena al 2017.
Dopo le aspre polemiche sulla presunta divisività della Festa di Liberazione, il gesto appare oltremodo violento ed offensivo alla coscienza di tutti gli Italiani che si riconoscono nei valori democratici e di sincero antifascismo. Gli anni che ci separano dalla Liberazione non sono bastati a ricomporre la storia lacerante del nostro passato. E simili, reiterati, gesti di ignorante provocazione ci pongono di fronte al quadro inquietante di forme di neofascismo che non bisogna sottovalutare.
Il Presidente della Fondazione Brigata Maiella, Prof. Nicola Mattoscio, sottolinea all’attenzione collettiva che sono già state avviate con il Comune di Bologna le trattative per realizzare un monumento diffuso alla memoria della Maiella: “Il gesto, per quanto vigliacco, non basterà a distogliere l’attenzione verso la difesa della democrazia e della libertà come baluardo del nostro avvenire e del nostro vivere civile. Ci rafforza anzi nell’intenzione di portare avanti l’impegno che ci vincola a preservare la grande eredità lasciataci dai Combattenti della Brigata Maiella, dai suoi 55 caduti e dall’esempio epico del suo Comandante Ettore Troilo. Ancora maggiori saranno quindi i nostri sforzi, per lasciare tracce visibili, attraverso epigrafi marmoree che moltiplicheranno il ricordo dei Maiellini sul territorio”.