Scuole Abruzzo: partenza ad handicap, in particolare per la questione degli organici, insufficienti le misure adottate ed irrisolto il problema dei fuori sede.
Da lunedì, dunque, parte ufficialmente la stagione scolastica 2017/2018, anche se molti studenti hanno già ripreso, nei giorni scorsi, l’attività. In Abruzzo, al di là del macro-problema legato alla sicurezza degli edifici e agli interventi per l’adeguamento sismico, resta apertissima la questione degli organici. Qualcosa é stato fatto con l’intervento della Regione che ha sbloccato diverse assunzioni, in particolare con circa 50 docenti in più ed una settantina di collaboratori scolastici, ma non basta. In numerosi istituti, denuncia lo Snals, ci sono ancora classi con oltre 30 alunni e le promesse fatte nei mesi scorsi dal Governo non sono state mantenute:
“Fine gennaio eravamo tutti a Roma – spiega Carlo Frascari segretario regionale Snals – ed in quella sede ci fu garantita la soluzione del problema, ma cosi’ non é stato. Quando si dice una cosa va fatta, ma al di là di qualche provvedimento della Regione per iniziativa dell’assessore regionale Marinella Sclocco, la cosiddetta “Buona Scuola” di Renzi prima e Gentiloni poi non ha fatto assolutamente sentire i suoi effetti nella nostra Regione”.
Tutto questo a qualche giorno dall’insediamento nell’Ufficio Scolastico Regionale del nuovo direttore generale Antonella Tozza che ha preso il posto di Ernesto Pellecchia e dal quale ha ereditato non poche gatte da pelare:
“Avevamo ad esempio individuato un’ottima soluzione per i “fuorisede” – spiega ancora Frascari – ma l’ex direttore generale non ha inteso firmare il documento, non ne comprendiamo la ragione, speriamo che la dottoressa Tozza che presto avrò il piacere d’incontrare e alla quale auguro buon lavoro, consideri nuovamente la questione estremamente delicata perché parliamo di madri di famiglia, prima ancora che insegnanti, costrette a staccarsi dal proprio nucleo.”
Infine la riforma sui vaccini che invade, di fatto, anche il mondo della scuola:
“Premesso che trovo la legge giusta ed opportuna – precisa ancora Frascari – ma come spesso accade in Italia, le questioni più spinose ricadono su chi poi deve mettere in pratica indicazioni spesso anche poco chiare. Con il personale già ridotto all’osso in molti istituti ci si trova a dover affrontare l’intera procedura burocratica in tempi per altro ristretti.”
VIDEO: LA DENUNCIA DELLO SNALS:
VIDEO: L’INCHIESTA DE “IL CENTRO” SULLA SICUREZZA DELLE SCUOLE: