Settimana corta in quasi tutte le scuole di Pescara per risparmiare sulle bollette di luce e gas. Il Comune e la Provincia si confrontano con i dirigenti scolastici per disporre la chiusura il sabato
A Pescara, in quasi tutti gli istituti di ogni ordine e grado, con l’avvio del nuovo anno scolastico scatterà la settimana corta e quindi le lezioni si terranno dal lunedì al venerdì. Il vice sindaco con delega alla Pubblica Istruzione Gianni Santilli conferma che il Comune sta valutando se disporre la chiusura il sabato di tutte le scuole dell’infanzia, primarie e medie (secondarie di primo grado). La delibera è pronta e sarà portata in giunta tra oggi e domani per l’approvazione.
Santilli spiega che <L’obiettivo è quello di chiudere i 54 plessi dei dieci istituti comprensivi il sabato per ammortizzare i costi per l’energia. Quasi tutte le scuole pescaresi lavorano già da anni con la settimana corta e ora auspichiamo che anche i comprensivi che hanno l’orario strutturato su sei giorni possano portarlo a cinque. Per favorire il risparmio energetico abbiamo deciso anche di tarare il riscaldamento di tutte le sedi su 19 gradi centigradi ma senza incidere sugli orari di accensione dei termosifoni>.
Ai dirigenti delle scuole secondarie superiori di competenza della Provincia, il presidente Ottavio De Martinis ha già inviato una lettera per proporre di strutturare l’orario su cinque giorni a settimana. L’adesione è stata quasi unanime visto che in numerosi istituti già da diversi anni le lezioni sono spalmate su cinque giorni a settimana e lo scorso anno altri dirigenti avevano pensato di introdurre la settimana corta dal prossimo settembre. All’istituto “Tito Acerbo”, però, le lezioni si terranno anche il sabato mattina, ma solo per quattro ore, poichè il dirigente, i docenti e le famiglie avevano già confermato, in sede di orientamento, le lezioni su sei giorni. Se arriveranno indicazioni diverse da parte del Ministero anche all’Acerbo il dirigente Carlo Di Michele è pronto ad adottare soluzioni alternative.
De Martinis evidenzia che questo provvedimento <porterà a una marcata riduzione del consumo di energia elettrica e di gas nei mesi invernali e alla diminuzione della quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. Ormai i prezzi dell’energia sono alle stelle e anche la scuola deve fare la sua parte, introducendo accorgimenti per ridurre i consumi, purché qualsiasi misura si decida di prendere per risparmiare metano ed energia elettrica, questa non deve pregiudicare il diritto allo studio né deve essere lasciata alla decisione della singola scuola. Ci sarebbe una riduzione del pendolarismo e dell’inquinamento acustico e atmosferico e i ragazzi avrebbero anche maggiori tempi di riposo. Pensiamo di poter fare ancora di più mediante riducendo la temperatura dei termosifoni e portandola a 19 gradi, rispetto ai 21 previsti dalla norma>.
Per quanto concerne le mense scolastiche il vice sindaco Santilli al Tg8 conferma che le iscrizioni sono aperte fino al 30 settembre e che gli alunni potranno consumare i pasti in classe. In futuro, se la situazione legata alla pandemia da Covid-19 lo permetterà, si tornerà a mangiare nei refettori.