Scuole sicure a Chieti: studenti del Masci in corteo questa mattina per protestare contro le non sufficienti rassicurazioni circa la stabilità dell’edificio dell’ex seminario.
Erano almeno in 400 stamane in corteo dalla succursale del seminario diocesano fino al palazzo della Provincia per chiedere aule più sicure dopo i danni causati dalla forte scossa di Norcia di domenica 30 ottobre. Crepe sulle pareti esterne ed interne, nei corridoi e nelle aule, lampadari penzolanti, una sola scala antincendio per altro non del tutto sicura e poche porte anti panico. Questi gli elementi di maggiore criticità oltre ad una presunta relazione del 2009, smentita però dalla Provincia, circa un certificato di staticità assicurata entro la magnitudo del 4.2. Una delegazione di studenti ha poi incontrato nella sala giunta della Provincia il segretario generale Angelo Radoccia e il dirigente ai lavori pubblici Carlo Cristini ai quali é stata segnalata l’inadeguatezza dei controlli visivi fatti da alcuni tecnici subito dopo il terremoto di domenica. Quello del seminario diocesano é un edificio realizzato nel 1932 con tecniche all’epoca innovative per quel che riguarda l’uso del cemento armato. Nel corso degli anni sono state fatte ulteriori verifiche strutturali, ma l’intervento più recente risale al 2009, a seguito del sisma dell’Aquila, quando la Provincia chiese alla Curia una documentazione sulla staticità del manufatto. Una società di Pescara consegnò nel gennaio del 2010 una relazione dettagliata a seguito di verifiche e carotaggi, nella quale venne certificata l’assoluta sicurezza, una relazione però che non ha nulla a che vedere con un’altra, misteriosa, della quale sono venuti in possesso gli studenti, sempre del 2009, in cui si farebbe riferimento a possibili criticità in caso di una scossa di magnitudo superiore ai 4.2. Un documento, però, che non é stato riconosciuto dalla Provincia e dunque non ufficiale. Su quel che c’é da fare, Radoccia e Cristini hanno garantito, nel giro di un mese, nuove verifiche, anche se non strutturali, per quelle servono almeno 500 mila euro da utilizzare su tutti i 60 plessi della Provincia, ancora da individuare. Trattandosi di una succursale, visto che sono in corso lavori sulla sede centrale e che per l’adeguamento dei locali della Ex Caserma Berardi si dovranno attendere delucidazioni dal demanio, si proverà ad effettuare interventi di somma urgenza sulle microfessurazioni, i lampadari e valutare la necessità di creare nuove porte anti panico e realizzare eventualmente un’altra scala antincendio, sullo sfondo la possibilità, da verificare , di accedere ai fondi del decreto Renzi sul terremoto nel centro Italia, qualora venisse dimostrato che i danni siano stati causati dalla scossa di domenica:
“Abbiamo deciso di tornare a scuola da domani – ci riferisce Enrica Sigismondi rappresentante degli studenti – ma vigileremo costantemente affinchè le promesse vengano mantenute, se questo non dovesse accadere riprenderemo a scioperare.”