Aumenti dal 10 al 12% per la tassa di occupazione di suolo pubblico (Cosap) al Comune di Pescara, un salasso evitabile, tuona l’opposizione, un atto dovuto nel rispetto della legge, risponde l’assessore Eugenio Seccia.
Le tariffe della Cosap, la tassa di occupazione di suolo pubblico a Pescara, erano bloccate dal 2009, da quando, tra il terremoto e la crisi globale, era stato deciso di non gravare oltremodo nelle tasche dei pescaresi. Tutte le amministrazioni che si sono succedute da allora, di centrosinistra ma anche di centrodestra, hanno preferito lasciare le cose così come stanno, non la Giunta Masci, ed in particolare l’assessore al bilancio Eugenio Seccia:
“La rimodulazione delle tariffe in base al ricalcolo Istat fermo al 2009 è un atto dovuto – precisa Seccia – avrebbe già dovuto farlo chi ci ha preceduto, abbiamo la precisa responsabilità di amministrare soldi non nostri, ma della collettività ed in più vorrei ricordare che questo è un Comune ancora in pre dissesto e non si può permettere azioni che vanno in senso opposto a determinate disposizioni, tra l’altro correndo il rischio d’incappare nella scure della Corte dei Conti.”
La replica del consigliere d’opposizione Francesco Pagnanelli sull’opportunità del provvedimento:
“Una stangata abnorme per le famiglie e gli imprenditori – spiega Pagnanelli – considerando che la tassa va a colpire Passi Carrai, ma anche bar e negozi. Secondo noi, visto il perdurare della crisi, soprattutto per i piccoli esercenti, sarebbe stato più opportuno soprassedere o al massimo prevedere un minimo di concertazione con le associazioni di categoria.”
“La stangata abnorme – ribatte Seccia – sta proprio nel fatto che sono passati quasi dieci anni e che gli scatti si sono accumulati. Purtroppo ci sono provvedimenti che vanno presi in tempi rapidi perché costretti dalle circostanze.”