Una storia piccola ma che da sola spazza via barriere e pregiudizi quella che ci porta a Montesilvano dove nei mesi scorsi, in un centro Sprar a Via Napoli, è nata una splendida bambina di genitori nigeriani. Più che figlia d’immigrati, è la prima montesilvanese dopo 35 anni.
A raccontarci questa incredibile storia, sollecitato dalla coordinatrice degli Sprar di Montesilvano Paola Ruggieri e dall’operatore Simone Monaco, il giovane padre Gosvil, nigeriano da diversi anni in Italia, insieme a sua moglie e ai suoi due altri bambini. In quel momento Gosvil era nei locali dello Sprar di Via Napoli , sua moglie ha cominciato ad accusare dei dolori e lui ha chiamato un’ambulanza:
“Hanno voluto sapere da me da quanto tempo mia moglie aveva i dolori – ci racconta Gosvil – secondo loro era ancora presto e bisognava attendere un pò, ma mia moglie soffriva sempre di più, allora ho chiamato un mio amico italiano per chiedergli di parlare lui con gli operatori sanitari, perché magari io non avevo capito bene. A quel punto l’ambulanza ha deciso di venire, ma nell’attesa ho assistito io mia moglie e l’ho aiutata a partorire e quando sono arrivati i sanitari hanno trovato mia moglie a dormire ed io con la mia piccola in braccio. Ora sta bene e le abbiamo dato il nome di Anabel.” (foto di repertorio)
Un fatto assolutamente eccezionale perché nella popolosa Montesilvano, quinta città d’Abruzzo per numero di residenti, erano almeno 35 anni che non nasceva nessuno e la prima montesilvanese dopo tutto questo tempo, è la dimostrazione di quanto possa essere straordinaria l’integrazione. Anabel nata a Montesilvano da genitori venuti da molto lontano alla ricerca di un futuro migliore anche per lei.
IL SERVIZIO DEL TG8:
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Stop invasione islamoafroasiatica! Ripristinare lo Ius Soli puro ante 1992. No alla sostituzione etnica.