È morto Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset. Aveva 86 anni
Silvio Berlusconi si è spento all’ospedale San Raffaele di Milano. Politico e imprenditore italiano. Nato nel 1936 a Milano, il “Cavaliere” è stato quattro volte Presidente del Consiglio.
“L’Italia è il paese che amo”. Probabilmente la sua frase più celebre, la più evocata, ricordata, citata. Era il 26 gennaio 1994, quando Silvio Berlusconi la pronunciò per annunciare la sua “discesa in campo”, nel campo della politica alla guida del partito da lui fondato, Forza Italia, e guidato fino al suo ultimo giorno in vita.
Anche gli Abruzzesi sono stati colpiti dalla morte di Silvio Berlusconi. Nella nostra regione è stato diverse volte, in particolare dopo il sisma dell’Aquila, il G8, e naturalmente le campagne elettorali.
Era il 2009 una data scolpita nelle nostre menti e nel nostro cuore, il terremoto dell’Aquila, le 309 vittime. Restano le immagini del G8 che si svolse proprio all’Aquila dall’8 al 10 luglio. A presiedere il summit fu proprio l’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Una riunione con i leader, capi di Stato e di Governo dei Paesi del G8, a cui si aggiunsero altri capi di Stato e di Governo invitati e i vertici di numerose organizzazioni internazionali. Chi lo conosceva bene ha parlato di una presenza costante nel Capoluogo e nei territorio colpiti dal sisma. Non solo il terremoto, anche i comizi per le elezioni in Abruzzo, nei capoluoghi di provincia e le Regionali, con la sua solita ironia, dove “attaccava” i nemici di sempre… i comunisti: “Invidiosi perché loro non hanno nulla rispetto a gente che con il lavoro e la tenacia si è guadagnata una carriere e benessere”. Lo ha detto nell’incontro al Palabecci di Pescara durante un incontro per le scorse regionali.
Comunque la si pensi Berlusconi ha inciso sulle sorti del Paese, legato all’Abruzzo, volenti o nolenti, da Berlusconi si andava a sentirlo nelle varie piazze. Indimenticabile quando anni fa, lungo corso Umberto, a Pescara, prese una scaletta e improvvisò un comizio in città tra la gente attonita o divertita. Il direttore Carmine Perantuono realizzò interviste al Cavaliere che potete trovare sul nostro canale Youtube. Naturalmente tanti i messaggi di cordoglio trasversali dal mondo della politica regionale.
Al Tg8 il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, ricorda le 27 volte in cui negli ultimi sei mesi dopo il terremoto, Berlusconi si è recato in Abruzzo. Il suo è stato un legame non solo istituzionale ma anche umano con il Cavaliere. E’ attonito Pagano il quale ricorda che Berlusconi si è recato nella nostra regione non solo per il sisma, ma anche, ovviamente, per le campagne elettorali. Per sostenere i candidati nei Capoluoghi di Provincia e alle Regionali è voluto venire tre volte. “Non riesco a immaginare l’Italia senza di lui, – dice Pagano – lui era un visionario, un genio ma anche l’uomo generoso, buono che io ho conosciuto, non sarà più come prima”. “Negli ultimi 10 anni – prosegue – c’è stato tra noi un rapporto sincero e amichevole con lui”.
I quattro governi guidati da Berlusconi, dal 1994 al 2011:
Il primo ingresso a palazzo Chigi risale al 1994, anno della sua discesa in campo e della fondazione del partito che ha guidato fino all’ultimo, Forza Italia. L’ultimo esecutivo da lui presieduto e’ caduto nel 2011, a seguito delle dimissioni consegnate nelle mani del Capo dello Stato dallo stesso Cavaliere.
Il governo Berlusconi I e’ stato il cinquantunesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XII legislatura. Il governo rimase in carica dall’11 maggio 1994 al 17 gennaio 1995. A seguito delle tensioni fra lo stesso Berlusconi e la Lega Nord, il partito allora guidato da Umberto Bossi decise di uscire dalla maggioranza.
Il governo Berlusconi II e’ stato il cinquantasettesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XIV legislatura. Il governo rimase in carica dall’11 giugno 2001 all’aprile 2005. La campagna elettorale che prcedette la seconda vittoria del cavaliere fu caratterizzata dal famoso ‘contratto con gli italiani’ siglato nel salotto di Bruno Vespa. Ma a seguito della sconfitta elettorale alle regionali, Udc e Nuovo Psi ritirarono le loro delegazioni, costringendo Berlusconi a dimettersi.
Tre giorni dopo nasce il terzo governo Berlusconi, che resta in carica dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006 fino alla conclusione naturale della legislatura. Alle elezioni Berlusconi viene sconfitto da Romano Prodi: il 18 novembre 2007, in piazza San Babila a Milano, Berlusconi annuncia la nascita di un nuovo partito: il Popolo della Liberta’. L’anno dopo, alle elezioni politiche, la nuova formazione, che raggruppa Forza Italia e Alleanza Nazionale, assieme a formazioni minori di centro, si attesta come primo partito italiano.
Nasce così il IV governo Berlusconi, sessantesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della XVI legislatura. Resta in carica dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011. E’ l’esecutivo della rottura tra il Cavaliere e Gianfranco Fini, con la famosa frase “Che fai, mi cacci?” pronunciata dal leader di An. E’ il 2010, l’esecutivo resta in carica ancora un anno, per poi cadere nel novembre del 2011 con le dimissioni di Berlusconi.
IL CAVALIERE – E’ nato lo stesso giorno di uno dei suoi avversari politici di sempre, Pierluigi Bersani. Tra le cariche che ha ricoperto e i soprannomi ricevuti si potrebbero riempire pagine. Politico e imprenditore noto in tutto il mondo come il “Cavaliere”, soprannome assegnatogli dal giornalista sportivo Gianni Brera, dopo aver ricevuto l’onorificenza a cavaliere del lavoro, nel 1977, conferita dal presidente della Repubblica Giovanni Leone e alla quale ha rinunciato nel 2014. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha intrapreso l’attività di vendita porta a porta, presto però si dedicò all’attività imprenditoriale nel campo dell’edilizia lasciata poi per quella dell’editoria, della comunicazione, della televisione.
L’IMPRENDITORE – La scalata inizia nel 1976 quando Berlusconi rileva Telemilano, una televisione via cavo, operante dall’autunno del 1974 nella zona residenziale di Milano 2, società che due anni dopo diventa Canale 5, rete televisiva a livello nazionale, comprendente più emittenti. Nel 1978 fonda Fininvest, una holding che coordina tutte le varie attività dell’imprenditore. Nel 1982 il gruppo si allarga con l’acquisto di Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi e di Rete 4 nel 1984 dal gruppo editoriale Arnoldo Mondadori Editore dando vita al primo duopolio televisivo con il servizio pubblico della Rai. E’ stata la Legge Mammì, 1990 a rendere definitivamente legale la diffusione a livello nazionale di programmi radiotelevisivi privati. Diventa il principale editore italiano nel settore libri e periodici, con l’acquisizione, nel 1990, della maggioranza azionaria di Mondadori. Consolidato il successo imprenditoriale il Cavaliere fa quella scelta che lo ha reso uno dei personaggi pubblici più conosciuti al mondo: scende in campo e lancia il partito di centro-destra Forza Italia. Con lui nasce la Seconda Repubblica, dopo gli scandali che, con “Mani Pulite” travolsero la Prima.
I PROCESSI E LA POLITICA – Dopo aver segnato la televisione sconvolge anche il panorama politico degli anni novanta con il ‘berlusconismo’. Eletto alla Camera dei deputati nel marzo 1994, è stato confermato nelle successive quattro legislature, mentre nella XVII, dopo aver vinto le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013, è stato eletto per la prima volta senatore a Palazzo Madama. Quattro volte presidente del Consiglio: nella XII legislatura (1994-1995), due consecutivi nella XIV (2001-2005 e 2005-2006) e, infine, nella XVI (2008-2011). Con 3340 giorni complessivi (corrispondenti ad oltre
nove anni) è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio dell’Italia repubblicana. È stato l’unico leader politico mondiale ad aver presenziato a 3 vertici del G7/G8 come Presidente del paese ospitante: G7 del 1994 a Napoli, G8 del 2001 a Genova , G8 del 2009 a L’Aquila. Una carriera politica tormentata soprattutto dai tanti procedimenti giudiziari, più di venti, e scandali come il caso Noemi e quello Ruby. Il primo agosto 2013 è stato condannato a quattro anni di reclusione (con tre anni condonati dall’indulto del 2006) per frode fiscale, con sentenza passata in giudicato nel cosiddetto “processo Mediaset”. Il 19 ottobre gli è stata irrogata la pena accessoria dell’interdizione ai pubblici uffici per due anni, a seguito dello stesso processo. Il 27 novembre 2013 il Senato della Repubblica ha votato a favore della sua decadenza dalla carica di senatore. Berlusconi ha lasciato il suo scranno dopo quasi vent’anni di presenza ininterrotta nelle due Camere. Tornato candidabile il 12 maggio 2018, viene eletto parlamentare europeo alle elezioni del 2019. Dopo nove anni di assenza dal parlamento tornerà in Senato, eletto nel collegio uninominale di Monza alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.
NELLA VITA PRIVATA, la sua prima moglie è stata Carla Elvira Lucia dall’Oglio, dalla quale ha avuto due figli: Marina e Pier Silvio. Il secondo matrimonio è con l’attrice Veronica Lario, sposata nel 1990, dalla quale ha avuto tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi. Dopo un divorzio milionario Silvio Berlusconi ha avuto una relazione con Francesca Pascale, molto più giovane di lui, e poi con Marta Fascina, giovane collega deputata di Forza Italia. Silvio Berlusconi è uno degli uomini più ricchi al mondo, secondo la rivista “Forbes” nella classifica dei paperoni era al sesto posto in Italia e 318º nel mondo, e sempre secondo la rivista statunitense, nel 2009 lo ha classificato 12º nella sua lista delle persone più potenti del mondo per il ruolo assunto nella politica italiana.
NELLO SPORT – Silvio Berlusconi entra nel mondo del calcio nel febbraio 1986 quando rileva da Farina un Milan sull’orlo del fallimento. Ricoprirà la carica di presidente fino al 13 aprile 2017, salvo alcuni periodi di ‘vacanza’ (2004-2006 e 2008-2011) per l’incompatibilità col ruolo di presidente del Consiglio dei Ministri. Cederà la società al cinese Li Yonghong dopo aver condotto i rossoneri alla conquista di 29 trofei in 31 anni: 8 scudetti, una Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 Champions, due Intercontinentali, 5 Supercoppe Europee e un Mondiale per club. Lasciato il Milan – che negli anni Novanta prova a trasformare in una società polisportiva acquistando i titoli di società lombarde di varie discipline quali baseball, rugby, hockey su ghiaccio, pallavolo, progetto poi accantonato nel ’94, con l’entrata in politica -, dopo circa un anno Berlusconi è tornato nel mondo del calcio. Con al fianco Adriano Galliani, storico amministratore delegato durante l’era milanista, nel settembre 2018 rileva il Monza in C, portandolo nel giro di quattro stagioni al suo primo campionato di serie A chiuso all’undicesimo posto.
Reazioni e commenti in Abruzzo:
Il senatore abruzzese di Fratelli d’Italia Guido Liris scrive: “Uomo dall’incredibile carisma, statista illuminato e visionario, è al suo pragmatismo imprenditoriale che, da abruzzesi e aquilani, ancora oggi dobbiamo dire grazie per la risposta – unica nella storia – all’emergenza terremoto del 2009.
È stato uno dei personaggi più influenti della politica italiana degli ultimi 30 anni, pioniere della comunicazione. Se oggi esiste un centrodestra forte e coeso, maggioranza nel paese, lo dobbiamo a lui e al ruolo chiave che ha svolto sin dalla sua discesa in campo, quando seppe far dialogare componenti culturali non sempre affini costruendo un fronte moderato e democratico capace di guidare la nazione Per anni, grazie alla sua levatura, è riuscito a costruire coalizioni capaci di impedire alla sinistra di prendere il potere ed ha resistito ad attacchi di ogni tipo da parte di chi, non riuscendo a sconfiggerlo nelle urne, tentata di farlo attraverso altre strade”, continua il senatore. “Il centrodestra gli deve molto e molti di quelli che oggi sono ai vertici dello Stato sono ‘figli’ della sua politica”.
Morte Berlusconi. Marsilio: ” Ci lascia statista che ha saputo guidare il Paese”
Il presidente della Regione Marco Marsilio afferma: “Con Silvio Berlusconi scompare uno statista e un imprenditore che ha saputo guidare l’Italia, unendo l’intero centrodestra e tracciando un percorso che ancora oggi vede, con Giorgia Meloni alla guida del Governo, unità di intenti. Gli abruzzesi hanno avuto modo di conoscerlo soprattutto in occasione del terremoto dell’Aquila, quando, con Bertolaso a capo della Protezione civile, ha saputo attuare una linea di interventi che ha impedito che il capoluogo della nostra regione divenisse una città fantasma. Oggi esprimo il cordoglio a nome personale e dell’intera giunta regionale per la sua scomparsa”.
Questa la dichiarazione del coordinatore regionale di Italia Viva Camillo D’Alessandro:
“Ognuno di noi ha il suo giudizio, in ogni caso ha fatto la storia del nostro Paese, nella Istituzioni, in Economia, nel mondo della televisione italiana. La sua storia non è mai stata la mia, l’ho sempre combattuto. La morte non cancella il giudizio di ognuno di noi, la morte non santifica, né c’è vittoria per gli avvoltoi. Ha combattuto in modo incredibile la malattia, non si è arreso mai ed è il tratto distintivo della sua vita, nel bene e nel male. Alla comunità di Forza Italia Abruzzo ed ai suoi elettori le nostre condoglianze”.
Berlusconi: il ricordo del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi
in una nota del primo cittadino del capoluogo di Regione di legge: “Silvio Berlusconi amava L’Aquila. Se oggi la città è in grado di guardare al futuro e si è rialzata dopo il devastante terremoto del 6 aprile 2009 lo si deve anche grazie alla sua tenacia, al suo impegno e alla sua visione prospettica delle cose. Capì sin da subito la gravità di quella tragedia per cui il governo di centrodestra dell’epoca stanziò oltre dieci miliardi, fondamentali per gestire l’emergenza e le prime fasi di ricostruzione in 57 comuni dislocati su tre province abruzzesi, con centomila sfollati e, purtroppo, 309 vittime.
Dieci anni dopo quegli eventi il presidente Berlusconi è tornato in questa terra e con commozione e sincero trasporto ricordò quei giorni drammatici, rivendicando con orgoglio un’operazione senza precedenti nella storia del nostro Paese, con 4500 alloggi per dare un tetto sicuro a oltre 20mila persone e scuole pronte a settembre: iniziativa cruciale e determinante che ha consentito di scongiurare il pericolo di spopolamento di questa terra. Ha creato un modello che funziona, sicuramente migliorabile ma che ciecamente si è scelto di non seguire in occasione di altre calamità naturali che hanno colpito l’Italia e che, invece, potrebbe essere una delle chiavi di volta per superare la crisi generata dall’alluvione in Romagna.
Ricordo che fu tra i primi a chiamarmi nel 2017, in occasione della mia prima elezione a sindaco, per congratularsi per la vittoria elettorale, mostrando quelli che erano alcuni caratteri distintivi della sua personalità: affabilità e confidenzialità grazie alle quali è stato possibile instaurare un rapporto di reciproca stima e simpatia che mi permettevo di rinverdire in occasione dei consueti e amichevoli auguri in occasione del suo compleanno, il 29 settembre. L’Italia perde una figura che ha segnato un’epoca non solo nella politica, ma anche nella società, nell’editoria e nello sport. Questo, al di là delle appartenenze politiche, è un elemento oggettivo e incontrovertibile”.
BERLUSCONI. SIGISMONDI (FDI): ITALIA PERDE PROTAGONISTA STORIA POLITICA ITALIANA ULTIMI DECENNI
“L’Italia perde un protagonista della storia politica italiana degli ultimi decenni. A Berlusconi va riconosciuto il merito di essere tra i fondatori del centrodestra, con la sua lungimiranza ha saputo interpretare le evoluzioni della politica italiana. L’Abruzzo ricorderà sempre il suo grande impegno per la nostra regione e le importanti e determinanti azioni intraprese dal suo Governo in occasione del tragico terremoto che colpì L’Aquila. Esprimo, a titolo personale e di Fratelli d’Italia Abruzzo, alla sua famiglia e a tutta la comunità politica di Forza Italia, il cordoglio per la scomparsa di un grande uomo di Stato, innovativo imprenditore e autorevole leader politico, apprezzato a livello nazionale ed internazionale”. Così, il senatore abruzzese e segretario regionale FdI, Etelwardo Sigismondi.
BERLUSCONI: D’ANGELO (NM), AMICO DELL’AQUILA ED ESEMPIO PER GIOVANI CON VOGLIA DI FARE
“Silvio Berlusconi è stato un grande amico per la nostra terra, è stato colui che ha dato corpo e cittadinanza al centrodestra di governo, è stato e resterà un modello per tanti giovani che hanno voglia di lavorare, di costruire, di realizzare e realizzarsi con impegno e buona volontà”. Lo dichiara Daniele D’Angelo, capogruppo di ‘Noi Moderati’ al Comune dell’Aquilla. “E’ stato un grande leader – prosegue D’Angelo – e allo stesso tempo è stato uno di noi: all’Aquila lo abbiamo sperimentato più di chiunque altro, perché fra tanti modelli fallimentari il presidente Berlusconi ha saputo capire quale fossero i bisogni reali della gente e dare loro una risposta pronta ed efficace. E’ stato una persona vera, e come accade alle persone vere la storia non lo dimenticherà, come non lo dimenticherà – conclude – la nostra comunità”.
MORTE DI BERLUSCONI, IL CORDOGLIO DELL’UDC ABRUZZO
“L’Italia perde oggi un grande statista, un politico capace e un imprenditore che con coraggio e altrettanta intraprendenza ha avuto il merito di far cambiare non solo il modo di fare politica ma anche della comunicazione e dello sport in Italia”. Sono le prime parole pronunciate dal segretario regionale dell’UDC Abruzzo, Enrico Di Giuseppantonio, alla notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi. “Ho avuto occasione di conoscerlo la prima volta nel 1994, quando mi invitò a candidarmi alla Camera. Ero tra i fondatori del Ccd in Abruzzo e ebbi con lui un lungo e intenso confronto sui suoi progetti per il nostro Paese. Una persona preparata, capace, carismatica e animata dalla voglia di rinnovare il nostro Paese. Ho avuto il piacere di rivederlo in altre occasioni e di apprezzarne la forza e la determinazione anche nei momenti più difficili. A nome dell’Udc Abruzzo, porgo le mie più sentire condoglianze alla famiglia e alla comunità politica di Forza Italia Abruzzo”.
Comunicato Presidente del Consiglio regionale Sospiri su scomparsa Berlusconi
“La scomparsa del Presidente Berlusconi lascia un vuoto importante non solo in Forza Italia o nella politica, ma nella storia stessa del Paese che con lui è inevitabilmente cambiato. Ha saputo rappresentare la lungimiranza dell’imprenditore, la capacità della visione, l’ironia tutta italiana anche nelle situazioni più difficili. Ricordo le sue parole di vicinanza quando è morto l’onorevole Nino Sospiri, il suo cordoglio non solo da amministratore che aveva perso un uomo del suo governo, ma soprattutto la sua umanità, che non ha mai perso, pur rivestendo le massime cariche dello Stato”. È il commento del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri alla notizia della scomparsa del Presidente Berlusconi.
“E’ impressionante pensare a come la storia personale del Presidente Berlusconi si intrecci a quella di un intero Paese – ha sottolineato il Presidente Sospiri -, dal mondo del calcio a quello dell’editoria, dal mondo finanziario a quello politico sino a quello più leggero dello spettacolo: Berlusconi era pop nella accezione più positiva del termine, ossia era ‘popolare’, era un uomo del popolo e per questo riusciva a toccare le corde degli italiani. L’esempio più eclatante per il nostro Abruzzo è stato quello che è riuscito a fare nelle ore immediatamente successive al terremoto de L’Aquila, dove alla commozione del padre e del nonno, del fratello e del figlio, si è sempre accompagnata la lucidità e la praticità dell’uomo abituato a fare, tanto da riuscire a consegnare le nuove case a chi l’aveva persa prima della fine dell’anno, non limitandosi a dare un tetto sulle teste, ma addirittura facendo trovare ogni casa già con la dispesa piena e con i televisori, perché Berlusconi, da grande comunicatore qual era, sapeva quanto fosse importante per i cittadini essere informati, conoscere, potersi formare un’opinione. Il suo contributo mancherà alla politica, all’economia, ma soprattutto, mancherà all’Italia e agli italiani”.