Una firma che rende esecutivo il contratto per la rimozione dei rifiuti dell’area ex Solvay, la maxi discarica di rifiuti tossici di Bucci sul Tirino
E’ stato firmato il decreto direttoriale e il relativo contratto che rende esecutivo l’accordo tra MASE, il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e A.T.I., Associazione temporanee d’imprese, aggiudicataria per le opere di bonifica e messa in sicurezza delle “aree esterno Solvay” del Sito di Interesse Nazionale di Bussi. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 46 milioni di euro.
La notizia è stata resa nota dal viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava il quale afferma: «Procediamo con azioni attese dal territorio che ha dovuto convivere per troppo tempo con problematiche ambientali particolarmente preoccupanti. Come MASE vigileremo l’andamento degli interventi. Obiettivo è mettere in sicurezza l’area e restituirle salubrità e una nuova centralità».
Soddisfazione del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio per il decreto sulla bonifica di Bussi. In una nota il governatore afferma:
“Accolgo con grande soddisfazione la notizia che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha firmato il decreto direttoriale e il relativo contratto che rende esecutivo l’accordo per le opere di bonifica e messa in sicurezza delle “aree esterno Solvay” del Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino. Ringrazio il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per aver firmato il decreto. Rimane il rammarico che tutto questo poteva essere fatto nel 2019. Abbiamo perso cinque anni perché il ministro del Movimento 5 Stelle, Sergio Costa, e il sottosegretario del Partito democratico, Roberto Morassut, bloccarono l’appalto in maniera pretestuosa. Siamo stati costretti, io e il sindaco di Bussi, a fare ricorso, vincendo in tutti i gradi di giudizio. Oggi finalmente il nuovo Governo prende atto di questi risultati stipulando il contratto che porterà ai lavori di bonifica dell’area”.
Il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, in una nota, commenta così la firma del decreto per la bonifica del sito di Bussi:
“Sapevamo che il 2024 sarebbe stato l’anno in cui molti dossier sarebbero giunti a conclusione, e quello di Bussi era uno dei più attesi. La firma odierna del Decreto direttoriale da parte del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Fratin e del successivo contratto pone il sigillo di esecutività all’avvio delle opere di bonifica del sito esterno Solvay di interesse nazionale di Bussi. Si chiude una vicenda lunga, dolorosa, per molti versi sconcertante, che però ha sempre visto il centrodestra fermo e rigoroso nel pretendere la bonifica nell’interesse esclusivo della popolazione”.
“C’eravamo quando è scoppiato il ‘caso’ inerente alla bomba ecologica di Bussi – ha ricordato il Presidente Sospiri -, abbiamo seguito passo dopo passo tutta la vicenda giudiziaria nata dalla decisione inspiegabile dell’ex ministro del Movimento 5 Stelle, Sergio Costa, e del sottosegretario del Partito democratico, Roberto Morassut che bloccarono l’appalto, decisione contro la quale la Regione Abruzzo e il Comune di Bussi hanno proposto e vinto il ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato. Ci siamo oggi, quando finalmente iniziamo a vedere un orizzonte più limpido, con la firma del Decreto che consente l’avvio delle operazioni di bonifica della più grande discarica d’Europa. Opere che vogliamo vedere concluse”.
Il Forum H2O, commentando il decreto del ministero dell’Ambiente che affida i lavori di bonifica delle discariche 2A e 2B a Bussi sul Tirino per 46 milioni di euro afferma: “Ci aspettiamo che il ministero faccia poi pagare il conto al responsabile della contaminazione individuato in Edison, come indicato nel bando fin dal 2015. Il principio di ‘chi inquina paga’ deve essere rispettato. Abbiamo lottato duramente per non perdere questa occasione per avviare le bonifiche delle discariche 2A e 2B. Rimane l’amaro in bocca per i templi biblici dello Stato, aggravati da iniziative a dir poco improvvide dei dirigenti ministeriali, come quella di annullare la gara. Nonostante le nostre rimostranze all’allora Ministro Costa del M5S e del sottosegretario Morassut del PD, fondate su elementi tecnici inoppugnabili, il ministero andò avanti in una scellerata operazione poi pesantemente censurata dai giudici amministrativi. Tra l’altro il ministero con l’annullamento della gara apriva la strada a procedure tecniche meno conservative quando il bando ora finalmente aggiudicato definitivamente prevedeva una bonifica integrale applicando limiti più restrittivi. Il sito è pesantemente contaminato da mercurio e solventi clorurati, tutte sostanze dannose per l’ambiente e la salute. Ora auspichiamo che i lavori di bonifica siano effettuati in maniera corretta e in tempi certi e rapidi, con una stretta vigilanza degli organi preposti”.