Sirente Velino: appello di Appennino Ecosistema che chiede di trasformare il Parco da regionale a nazionale.
Sirente Velino : appello di Appennino Ecosistema. L’associazione chiede di trasformare il Parco Regionale in un grande Parco Nazionale con confini, zonazione e regime di protezione scientificamente fondati. La nuova Associazione “Appennino Ecosistema” vuole mettere a disposizione le proprie competenze scientifiche di 22 ecologi, geologi, giuristi e conservazionisti, per ridisegnare caratteristiche, territorio e modalità di gestione della più grande area protetta a livello regionale . Sulla paventata realizzazione di nuovi impianti sciistici nel comprensorio della Magnola-Ovindoli, verso le creste dei Monti della Magnola confinanti con i Piani di Pezza, annunciata dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso, con l’obiettivo di giungere progressivamente a collegare quel comprensorio con quello di Campo Felice. Secondo l’associazione queste infrastrutture, di cui non sono stati ancora valutati l’incidenza e l’impatto ambientale come prevede la legge, danneggerebbero irreparabilmente specie ed ecosistemi di alta montagna protetti a livello nazionale ed europeo.
In una nota si legge che “ è ora di interrompere questo modo irrazionale di gestire il territorio basato su interventi episodici ed annunci propagandistici, per passare decisamente ad un approccio integrato e scientificamente basato, che consenta il tranquillo sviluppo delle attività turistiche e sportive nei luoghi opportuni, senza per questo determinare la perdita o il danneggiamento dei delicati ecosistemi delle nostre montagne. Ci troviamo in una vasta area posta proprio al centro delle maggiori aree protette a livello nazionale ed europeo (i Parchi Nazionali del Gran Sasso, della Majella e d’Abruzzo), con le quali il massiccio del Velino-Sirente compone una formidabile rete ecologica, un vasto territorio di quasi 100.000 ettari protetto a livello nazionale dalla Riserva Naturale Orientata Monte Velino, a quello regionale dal Parco del Sirente-Velino (oltre che dalla Riserva Naturale Gole di San Venanzio) in Abruzzo e dalla Riserva Naturale Montagne della Duchessa nel Lazio, ed anche a livello di Unione Europea attraverso due grandi Zone di Protezione Speciale e ben sette Siti di Interesse Comunitario. Nonostante ciò, il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, istituito nell’ormai lontano 1989, non è mai entrato compiutamente nella necessaria operatività, comportando soltanto vincoli subiti passivamente dalla popolazione”.
L’associazione lamenta la incapacità di chi ha gestito l’Ente e ricorda che dopo quasi trent’anni ancora non è stato approvato il Piano del Parco (nonostante sia stato redatto da decenni e sia anche stato successivamente aggiornato), che avrebbe potuto lanciare una gestione del territorio scientificamente fondata ed adeguata da un lato alle sue qualità ecologiche e dall’altro alle attività umane con queste compatibili. La Regione, secondo l’associazione, ne ha più volte mutato i confini senza seguire alcun criterio scientifico e attuando riforme peggiorative e parziali. Per Appennino Ecosistema l’unica via per garantire la necessaria protezione agli ecosistemi ed alle specie del grande massiccio del Velino-Sirente appare quella di trasformarlo in un grande Parco Nazionale.
Nella nota si legge ancora che “il nuovo Parco Nazionale potrebbe comprendere il territorio di tutte le aree protette del massiccio, a livello regionale, nazionale ed europeo, in linea con quanto richiesto dalla Strategia Nazionale sulla Biodiversità e dalla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, per un totale di circa 100.000 ettari (bozza di carta allegata).L’istituzione del Parco Nazionale del Velino-Sirente, oltre a garantire la conservazione del suo immenso patrimonio di biodiversità, consentirebbe di procedere alla gestione razionale del territorio, attraverso un’attenta zonazione che sottoponga alla massima tutela le aree A e B ove sono presenti ecosistemi e specie di elevatissimo valore e liberalizzi gli usi tradizionali e turistici (incluse le attività sciistiche) nelle aree C di “pre-Parco” ove gli ecosistemi sono meno sensibili e di minore valore”.
Appennino Ecosistema rivolge quindi un appello a tutte le Associazioni ecologiste e a tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale affinché promuovano una proposta da sottoporre al Ministero dell’Ambiente ed alle Amministrazioni Comunali di Lucoli ed Ocre affinché la sostengano.