A un anno dal sisma del Centro Italia che ha provocato danni anche a Castelli il sindaco Rinaldo Seca torna a lanciare un appello alle Istituzioni.
Il sindaco Rinaldo Seca, dopo il sisma che ha colpito Castelli ed altri comuni del Centro Italia, torna a lanciare un sos alle Istituzioni. Seca è promotore della mostra internazionale di arte ceramica”La tradizione del futuro”, che sara’ ospitata fino a domenica 3 settembre presso i locali del Liceo Artistico “F. Grue”. Una iniziativa che vuole essere un’ occasione di rilancio del tema della difesa delle aree interne, colpite dalla crisi economica, dalle scosse e dalle nevicate di gennaio.
Il Sindaco però evidenzia che i “Territori sono bisognosi di sostegno, da quello fiscale a quello logistico fino ai trasporti, per evitare lo spopolamento e offrire una chance di lavoro e di vita futura ai propri giovani.Castelli, oggi, ha 1.200 abitanti che vivono di ceramica, ma la situazione e’ allarmante. Su 47 botteghe artigiane gia’ 15 hanno fermato la loro attivita’ sebbene il settore vanti un’eccellenza di quattro secoli, come testimoniato anche dalle 250 opere di 80 autori esposte a raccontare il percorso della Scuola, fondata 110 anni fa. “Il tema delle aree interne va rilanciato, ci vuole un ragionamento su una diversa fiscalita’ per le nostre attivita’ artigianali e commerciali, che rappresentano un presidio sul territorio”, spiega il primo cittadino, che fa anche un esempio semplice ed eloquente. “Il bar di Castelli non puo’ pagare le tasse come un qualsiasi lido sul lungomare della costa abruzzese: cosi’ facendo, si determina una sperequazione. Se continuiamo cosi’ queste piccole realta’ finiremo per perderle tutte e sui nostri monti non restera’ nessuno, a partire dai giovani”. Passando alla situazione del suo Comune, Seca fa notare che “le nostre attivita’ fanno molta fatica ad andare avanti, sono rimaste quasi tutte a gestione familiare. Riescono ad andare avanti solo perche’ hanno anche altre fonti di reddito. Per conoscenza diretta so che ci sono molte realta’ che sono in sofferenza e non si sa se riusciranno a superare quest’anno. Anche l’eta’ media della popolazione comincia a essere un problema. Qualcuno dei nostri artigiani arranca anche per limiti di eta’, ci sono dei giovani che stanno ereditando qualche attivita’ e hanno passione e anche un discreto talento, ma sono una minoranza.Il problema principale di questa congiuntura negativa e’ che si rischiano di perdere figure professionali come quelle dei tornianti: il piu’ giovane, oggi, ha 50 anni”. In questo senso, la scuola d’arte, che organizza anche corsi professionalizzanti, e’un presidio fondamentale. La dobbiamo difendere a ogni costo, ne ho parlato anche con il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, che ha un’autentica passione per le nostre ceramiche ed e’ gia’ venuto a visitare la mostra. Le prime due settimane hanno fatto registrare numeri molto interessanti e siamo soddisfatti, ma speriamo di fare ancora meglio nella seconda meta’ di mostra perche’ la gente ha mostrato di apprezzare molto la qualita’ dei nostri allestimenti”.