Sisma Abruzzo: interrogazione del senatore Razzi

Interrogazione del senatore Razzi sui danni causati nel 2015 dal sisma che ha colpito l’ Abruzzo, in particolare Civitella Casanova e Villa Celiera.

Sollecita contributi in favore della ricostruzione di immobili danneggiati dal sisma che ha interessato l’Abruzzo nel febbraio-marzo 2015. Il senatore di Forza Italia Antonio Razzi esprime perplessità circa le disposizioni operative per l’attivazione dell’Istruttoria finalizzata alla concessione di contributi e presenta una interrogazione parlamentare sulle emergenze registrate soprattutto nei comuni di Civitella Casanova e Villa Celiera.

In una nota si legge che i due comuni che si trovano “in provincia di Pescara sono stati interamente distrutti. Per la gravità della situazione, il Consiglio dei ministri del 29 aprile 2015 ha dichiarato lo stato di emergenza. In particolar modo, il Senatore di Forza Italia, ha inteso porre, all’attenzione Governo alcune plateali incongruenze e emerse nella successiva ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 372 del 2016. La domanda posta è: se il Presidente del Consiglio dei ministri, al fine di rendere le disposizioni legislative maggiormente coerenti con il quadro delle esigenze dei soggetti interessati, possa valutare una revisione o un atto integrativo alle disposizioni di cui all’ordinanza n. 372 del 2016, prescindendo dalla dimostrazione della quota a carico del 20 per cento per la prima casa e del 50 per cento per la seconda casa, estendendo la possibilità di ricostruire il proprio immobile nel territorio dell’intera provincia o dell’intera regione, considerando le demolizioni non a carico dei terremotati e prevedendo anche la possibilità per questi ultimi di essere indennizzati solo economicamente senza l’obbligo di ricostruire”.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE  PRESENTATA DAI SENATORI : RAZZI, GIRO, CARRARO, PELINO, MALAN, ARACRI, MANDELLI, CALIENDO, ZUFFADA, CERONI, SIBILIA, RIZZOTTI, DE SIANO, ALICATA, FLORIS, D’ALI’, SERAFINI, PALMA, SCILIPOTI ISGRO’

“Al Presidente del Consiglio dei ministri. – Premesso che:

la regione Abruzzo è stata interessata da eccezionali eventi meteorologici nel febbraio e marzo 2015: i comuni di Civitella Casanova e Villa Celiera in provincia di Pescara sono stati interamente distrutti. Per la gravità della situazione, il Consiglio dei ministri del 29 aprile 2015 ha dichiarato lo stato di emergenza;

la successiva ordinanza del capo del Dipartimento della protezione civile n. 372 del 2016 (Disposizioni operative per l’attivazione dell’istruttoria finalizzata alla concessione di contributi a favore di soggetti privati e attività economiche e produttive ai sensi dell’articolo 1, commi da 422 a 428 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 in attuazione della delibera del Consiglio dei Ministri del 28 luglio 2016, relativamente agli eventi calamitosi verificatisi nel territorio della Regione Abruzzo) ha dettato disposizioni operative per la concessione di contributi in favore degli immobili privati ed attività economiche danneggiate dagli eventi emergenziali del febbraio-marzo 2015;

sulla base di dette norme, i cittadini interessati hanno prodotto apposite domande per la concessione di contributi per il ripristino di immobili danneggiati, o per la ricostruzione di altro immobile anche tramite delocalizzazione o acquisto per gli immobili distrutti; nello specifico, il Comune di Civitella Casanova è stato interessato da 48 domande, e di queste, sulla base dell’istruttoria comunale, sono risultate ammissibili 44 per un contributo complessivo di 4.657.049,66 euro di cui: 4.340.243,66 euro per ripristini, delocalizzazioni e 316.806 euro per demolizioni;

il Consiglio comunale di Civitella, nella seduta del 3 marzo 2017, con deliberazione in corso di pubblicazione, ha esaminato le problematiche derivanti dall’ordinanza n. 372 del 2016 evidenziando numerose questioni che rendono ancora più complicate le già non facili soluzioni come: l’obbligo di ricostruire in situ le abitazioni distrutte, in altro sito dello stesso comune o in un comune confinante, se la relativa costruzione in situ non fosse possibile (punto 2.1 b) dell’allegato 1 all’ordinanza); la dimostrazione della quota a carico: 20 per cento (per la prima casa) e 50 per cento (per la seconda casa) art. 1, comma 5, lettera e), della delibera del Consiglio dei ministri 28 luglio 2016 e punti 3.5.1 e 3.5.2 dell’allegato 1 dell’ordinanza; la somma di 10.000 euro per le spese di demolizione è insufficiente a coprire le spese (punto 3.5.2 della delibera del Consiglio dei ministri),

si chiede di sapere se il Presidente del Consiglio dei ministri, al fine di rendere le disposizioni legislative maggiormente coerenti con il quadro delle esigenze dei soggetti interessati, possa valutare una revisione o un atto integrativo alle disposizioni di cui all’ordinanza n. 372 del 2016, prescindendo dalla dimostrazione della quota a carico del 20 per cento per la prima casa e del 50 per cento per la seconda casa, estendendo la possibilità di ricostruire il proprio immobile nel territorio dell’intera provincia o dell’intera regione, considerando le demolizioni non a carico dei terremotati e prevedendo anche la possibilità per questi ultimi di essere indennizzati solo economicamente senza l’obbligo di ricostruire”.

Gigliola Edmondo: